Le case sono “rinviliate” e se ne vendono molte di più!

“Sono rinviliate, Diego?” 
Con questa parola d’altri tempi, un vecchio “sensale” empolese (conosciutissimo in città) era solito chiederci -non senza un filo di preoccupazione- se i prezzi delle case fossero diminuiti nell’ultimo periodo.

Proprio in questi giorni è arrivata la risposta ufficiale con i dati del notariato: nel secondo semestre del 2018 le case sono “rinviliate” (= diminuite di prezzo) di un -5%, ma si sono anche vendute molte più case (+10,72%)!

I dati sono estremamente attendibili e devono quindi essere presi in seria considerazione da tutti gli attori del mercato immobiliare, che dovranno adeguare di conseguenza le proprie strategie.

Nel primo semestre 2018 sono state registrate 443.337 compravendite di immobili di qualsiasi genere, di cui 334.979 compravendite di fabbricati che registrano un aumento del 10,72% rispetto allo scorso anno a fronte di una continua riduzione dei prezzi. Infatti, se già il 2017 aveva fatto segnare un calo del -17% sui valori medi delle vendite di fabbricati (da 147 mila a 126.512 euro), tale calo si accentua di un ulteriore -5% nel primo semestre 2018 (118.356 euro). Accanto ad un aumento pressoché omogeneo di compravendite di fabbricati su tutte le varie fasce di prezzo, il dato più interessante appare l’aumento del +26,73% delle compravendite di valore superiore ai 900.000 euro.

 

Scoprite tutti i dati direttamente sul sito del notariato.

Ma, se volete pianificare al meglio la vostra presenza sul mercato immobiliare anche alla luce di queste nuove tendenze, vi aspettiamo direttamente in agenzia nello Studio Immobiliare Serena.

https://www.immobiliare-serena.it/

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Agente immobiliare 2.0

Eppoi mi vengono a dire che il modo di lavorare di un agente immobiliare non è cambiato… Oggi abbiamo affittato la nostra prima casa in videoconferenza!

Una giovane ragazza straniera, con un buon lavoro, si deve trasferire entro pochissimi giorni a Empoli e non ha tempo di venire in città in anticipo per fare “il giro delle case in affitto”. Come potevamo aiutarla?

In mattinata selezioniamo alcuni immobili, che le inviamo subito tramite mail, e lei sceglie quello che gli interessa approfondire, visitandolo virtualmente sul nostro sito: descrizione dettagliata dell’immobile, numerose foto professionali, virtual tour con foto panoramiche a 360°, video su YouTube.
Il pomeriggio organizziamo la nostra prima visita virtuale in videoconferenza tramite il 4G. Lei pone le domande, chiede di inquadrare certi dettagli, parla con l’attuale inquilino che occupa ancora l’appartamento, e poi decide… sarà la sua casa!
Torniamo in ufficio e prepariamo la proposta di conduzione. La caparra viene immediatamente versata al locatore tramite bonifico. Chiamiamo subito il proprietario (con cui abbiamo da anni un rapporto di fiducia) e in pochi minuti la sua proposta è accettata.

 

Affitto con visita virtuale concluso in meno di 8 ore.

Sì, ma quanto lavoro c’è dietro.

 


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.

 


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Affitti a canone concordato in aumento: quali vantaggi offre questo contratto?

Dati recenti dicono che a livello nazionale il contratto di locazione più utilizzato nel 2018 resta quello a canone libero da 4 anni + 4 (52,3%), seguito dai contratti a canone concordato (27,8%), che sono in aumento costante negli ultimi anni.

Quali sono le caratteristiche del contratto di affitto a canone concordato? Quali vantaggi offre a proprietario e inquilino?

Oltre al classico contratto di affitto in cui il canone è liberamente stabilito dall’accordo tra proprietario e inquilino e la durata è fissata dalla legge, la normativa italiana prevede la possibilità di stipulare contratti di locazione per immobili ad uso abitativo a canone concordato.

Si tratta di un tipo di contratto possibile in ogni comune italiano, caratterizzato da una durata di 3 anni + 2 (cioè durata triennale con possibilità di rinnovo per altri due anni) e da un canone determinato non dalla libera volontà delle parti, ma sulla base di precisi accordi territoriali tra le associazioni di proprietari e inquilini.

In pratica, non si può scegliere l’importo dell’affitto mensile, che dovrà rispettare specifiche regole.

Quindi per stipulare un contratto a canone concordato dovrai verificare quale sia l’accordo territoriale vigente nel territorio in cui è situato l’immobile da locare, che potrai scaricare dal sito istituzionale del tuo comune.

Qui troverai il modello di contratto da utilizzare e le indicazioni su come calcolare il canone.

Una volta stipulato, il contratto dovrà essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni.

Quali vantaggi offre la locazione a canone concordato?

Per il proprietario di casa i vantaggi fiscali riguardano:

  1. Chi sceglie di optare per la cedolare secca applicherà sull’intero canone annuo percepito l’aliquota del 10%, anziché quella del 21%.
  2. Chi sceglie di NON optare per la cedolare secca l’ammontare da dichiarare (ai fini dell’imponibile Irpef) è ridotto al 66,5% rispetto all’85% previsto per il trattamento non concordato e non cedolare secca;
  3. L’imposta di registrazione del contratto (se si è scelto di NON optare per la cedolare secca) con l’aliquota ridotta all’1,4% all’anno (calcolata sul valore annuale del canone) rispetto al 2% ordinario;
  4. La riduzione dell’aliquota Imu e Tasi pari al 25%: se il comune di riferimento prevede ad esempio un’aliquota pari al 6 per mille, il proprietario che ha in corso un contratto di affitto a canone concordato pagherà sulla base di un’aliquota del 4,5 per mille (6 per mille meno il 25%).

 

Invece per l’inquilino:

  1. Il canone concordato è vantaggioso innanzitutto perché inferiore rispetto a quello che avrebbe dovuto pagare stipulando un contratto a canone libero.
  2. Il testo del contratto di locazione non potrà contenere clausole diverse da quelle previste dal decreto ministeriale, mettendo così al riparo l’inquilino da possibili pattuizioni per lui svantaggiose.
  3. Inoltre c’è un vantaggio fiscale riferito alla fascia di soggetti con basso reddito, che possono usufruire di detrazioni fiscali sulla dichiarazione dei redditi. L’importo di tali detrazioni possono essere pari a:
    • 495,80 euro con un reddito al di sotto di 15.493,71 euro;
    • 247,90 euro se il reddito complessivamente non supera 30.987,41 euro.

 

Tuttavia per stipulare un contratto a canone concordato è necessario rispettare tutta una serie di precisi requisiti di legge, pena la decadenza dai suddetti benefici fiscali (e anche dalla cedolare secca!). Per questo, per sicurezza, è sempre meglio rivolgersi ad un agente immobiliare professionista, esperto di affitti, che sappia consigliarvi al meglio e assistervi nella stipula dei contratti a canone concordato.

Per avere maggiori informazioni e scegliere il contratto di locazione migliore per te, affidati alla guida di un professionista del settore. Lo Studio Immobiliare Serena ti aiuterà a stipulare un contratto di locazione corretto.

Se sei un proprietario, contattaci per una consulenza!

Se sei un inquilino, consulta le nostre numerose proposte di affitto!


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.

 


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Andamento del mercato immobiliare: le previsioni per il 2019.

Il 2018 si è concluso con un rinnovato interesse per l’investimento nel mattone da parte delle famiglie italiane; tuttavia i prezzi in discesa rivelano che il mercato immobiliare non gode ancora di piena salute. Ecco cosa ci attende nei prossimi mesi.

Si può affermare che il 2018 sia stato un anno di ripresa per il mercato immobiliare italiano, dato il lento ma costante aumento del numero di immobili compravenduti nell’arco dei 12 mesi da poco trascorsi.

La convenienza dei mutui, con i tassi più bassi che mai (sia per il fisso sia per il variabile), ha di certo contribuito ad incoraggiare chi era intimorito all’idea di lanciarsi in un’operazione importante ed economicamente impegnativa come l’acquisto di un immobile; ed ecco che nel 2018 la crescita delle compravendite ha registrato un +5% rispetto all’anno precedente, per un totale di oltre 570mila passaggi di proprietà.

La casa di proprietà attira soprattutto nei centri di grandi e medie città (con Milano, Firenze, Napoli e Bologna in testa), ma anche in provincia la domanda si fa sempre più dinamica.

Nonostante la richiesta sia vivace e i tempi medi di vendita di un immobile si stiano accorciando, la ripresa del settore immobiliare nel nostro Paese non può dirsi completa: i prezzi delle case sono ancora in discesa.

I dati Istat relativi alle compravendite concluse nell’ultimo trimestre 2018 rivelano che i prezzi degli immobili hanno subìto in media un calo del 22,9% rispetto al 2010 e proseguono il loro trend negativo con un ulteriore -1% rispetto al trimestre luglio-agosto-settembre 2018.

Questa tendenza al ribasso si afferma soprattutto nel Sud Italia ed è un fenomeno che riguarda in particolare edifici già esistenti: i prezzi delle nuove costruzioni vedono invece un aumento dello 0,2%, passando dal +1,2% del secondo trimestre 2018 al +1,4% del terzo trimestre.

Le case aumentano di valore anche nelle città dove la richiesta è più fitta.

Mercato immobiliare: le previsioni per il 2019.

Per il 2019 si prevede che le famiglie interessate all’acquisto di una nuova abitazione continueranno ad aumentare; sulla scia dell’andamento tenuto nel 2018 si attende una crescita media del numero delle compravendite del 9% circa.

Dal punto di vista dei prezzi il 2019 sarà all’insegna della stabilità: infatti nei prossimi mesi probabilmente assisteremo alla progressiva stabilizzazione dei prezzi degli immobili (che si attendeva per il 2018) nelle zone di provincia e nelle città che adesso stanno ancora vivendo il calo delle quotazioni immobiliari.

I tassi di interesse dei mutui resteranno ai minimi ancora per un po’ e la loro convenienza, unita ai prezzi che per ora stentano a risalire, sicuramente attirerà chi desidera comprare una prima casa, ma non solo. Anche molti investitori coglieranno l’occasione per acquistare una seconda casa da mettere a reddito, specialmente in quelle città che per flussi turistici, studenteschi e di lavoratori fuori sede sono sempre molto interessanti in termini di rendimenti.

Per chi ha intenzione di comprare casa, il 2019 si presenta come un anno ricco di opportunità. Basta saperle cogliere…

Per muoversi in modo sicuro nel mondo immobiliare e orientarsi nell’offerta è indispensabile l’aiuto di chi può mettere la sua esperienza a disposizione per la realizzazione del tuo progetto.

Stai pensando di fare il grande passo e comprare casa? Il modo migliore per riconoscere l’immobile che fa per te è seguire chi conosce il mercato immobiliare e saprà consigliarti le soluzioni adatte alle tue esigenze in modo obiettivo e professionale.

Per la tua nuova casa nella zona di Empoli scegli la competenza dello Studio Serena Immobiliare: grazie alla sua esperienza e alla sua conoscenza del territorio potrai affrontare i vari passi della tua compravendita con la certezza di avere al tuo fianco un professionista in grado di aiutarti ed assisterti in ogni fase, fino alla realizzazione del tuo progetto.

Contattaci subito e iniziamo a pianificare insieme la ricerca della tua nuova casa!

A presto con un nuovo articolo…


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L’assemblea può proibirti di fare lavori nel tuo appartamento?

Se vivi in un condominio e decidi di fare dei lavori di ristrutturazione al tuo appartamento l’assemblea può vietarti di effettuare le modifiche che desideri?

Comunicazione dei lavori.

In base all’art.1122 del Codice Civile:

[…] il condomino non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio.
In ogni caso è data preventiva notizia all’amministratore che ne riferisce all’assemblea.

Quindi sei tenuto a dare comunicazione dei lavori in anticipo all’amministratore di condominio che, a sua volta, informa l’assemblea.

L’amministratore va solo informato, ma non deve concedere alcuna autorizzazione condominiale.

Inoltre la comunicazione pare non essere obbligatoria se l’intervento che devi effettuare nella tua proprietà esclusiva non arreca alcun danno all’edificio, alle sue parti comuni e agli altri appartamenti.

Ad esempio la sostituzione degli infissi, la realizzazione di un cartongesso dentro l’appartamento o la sostituzione delle mattonelle del bagno sono lavori che non necessitano di una comunicazione preventiva.

Questa serve invece se intervieni sulle tubazioni, opera che potrebbe provocare un potenziale pregiudizio all’appartamento sottostante.Quando è necessaria, l’informazione da dare all’amministratore deve essere il più possibile specifica e dettagliata.

Orari dei lavori.

I lavori di ristrutturazione del tuo appartamento di certo per gli altri inquilini comporteranno qualche fastidio dovuto al rumore e magari anche qualche problema legato alla sporcizia che potrebbe essere trasportata sul pianerottolo o all’interno dell’androne.

La legge stabilisce che il rumore non deve superare la normale tollerabilità, ma è naturale che la ristrutturazione superi facilmente questa soglia.

Tuttavia nessuno potrà impedirti di fare dei lavori in casa solo perché rumorosi.

Nel rispetto degli altri condomini rispetta il riposo delle persone cercando di disturbare il meno possibile.

Se il regolamento di condominio non contiene l’indicazione degli orari in cui non è possibile fare rumore, evita le tradizionali ore di sonno, ossia dalle 19 alle 7,30 di mattina e il primo pomeriggio dopo pranzo.

Autorizzazione condominiale.

L’assemblea non può opporsi ai lavori e può decidere solo sulle questioni inerenti ai beni comuni, ma se tali beni si trovano all’interno di singole unità immobiliari l’assemblea condominiale può adottare una delibera con cui vieti le opere nella proprietà esclusiva del singolo condomino.

Ciò vuol dire che se i lavori che intendi fare vanno ad interessare elementi strutturali come una trave portante o un pilastro, l’assemblea condominiale può adottare una delibera con cui vieterà le opere nella tua proprietà esclusiva in quanto suscettibili di compromettere decoro, stabilità o sicurezza dell’edificio (art.1122 e art.1117 quater del Codice Civile).

Tutto questo è stato stabilito di recente con chiarezza con la sentenza 7/2019 dal Tribunale di Milano, che ha respinto la domanda di un condomino che ha impugnato una delibera che vietava la rimozione di un pilastro sito all’interno del suo appartamento.

Il Tribunale ha accertato mediante consulenza tecnica che il pilastro aveva funzione strutturale e che la rimozione avrebbe potuto compromettere la stabilità dell’edificio, quindi ha affermato che l’assemblea condominiale può vietare tali opere.

Il regolamento condominiale.

In certi casi il regolamento condominiale può contenere divieti o altri limiti all’uso delle proprietà esclusive che però, per essere vincolanti, devono indicare espressamente l’attività vietata.

Inoltre affinché questi limiti all’uso della proprietà privata dei singoli condomini siano efficaci è necessario che il regolamento sia stato approvato all’unanimità con votazione in assemblea di tutti i condomini o con l’accettazione del regolamento all’atto dell’acquisto del singolo appartamento da parte dei vari proprietari.

Continua a seguire il blog dello Studio Immobiliare Serena per avere altre informazioni utili per la tua casa e se vuoi saperne di più contattaci!

Saremo felici di aiutarti a risolvere ogni tuo dubbio!

A presto con un nuovo articolo!


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Mercato immobiliare in crescita: i dati Istat.

cresce il mercato immobiliare

Il mercato immobiliare italiano è sempre più vivace. Ecco i dati Istat sulle compravendite.

cresce il mercato immobiliare

Secondo i dati comunicati dall’Istat il mattone avrebbe recuperato i livelli di nove anni fa: l’indice delle compravendite registra un’accelerazione della crescita del mercato immobiliare che, a livello nazionale, raggiunge i valori medi del 2010.

L’Istituto di statistica, che misura l’andamento sulla base delle convenzioni notarili sottoscritte, ha rilevato che le compravendite sono aumentate del 4,7% lo scorso anno rispetto al 2017 e, se si considera solo l’ultimo trimestre, l’incremento è stato del 7,6%, il livello più elevato degli ultimi due anni.

A fine 2018 la crescita trimestrale ha fatto segnare anche un +3,6% per i mutui.

L’espansione riguarda sia il settore abitativo, che rappresenta quasi il 94% delle transazioni, sia quello economico e interessa tutto il territorio nazionale, ma non in modo omogeneo.

Il mercato è molto vitale specialmente nelle Isole (+10,1%), nel Nord-est (+9,9%) al Centro (+9,7%) e nelle regioni del Nord Ovest (+7,4%). Invece al Sud la ripresa è più contenuta (+2,8%).

A trainare il mattone suscitando l’interesse di chi cerca una prima casa o un’occasione di investimento sono le città metropolitane (+8,1) più che i piccoli centri, dove comunque si registra in media un +7,6%.

Bene anche le vendite a fini commerciali, positive in tutto il Paese, specialmente nelle regioni del Nord-ovest (+5,7%), del Nord-est (+5,1%) e in quelle del Centro (+4,8%).

Tutto questo è indicativo del fatto che molte famiglie stanno approfittando della contrazione dei prezzi (che rispetto ai livelli del 2007 sono calati in media del 35%) per acquistare una nuova abitazione e che tanti privati comprano immobili come forma di investimento alternativo.

Probabilmente i valori immobiliari resteranno stabili e convenienti anche nei prossimi mesi. Questa situazione, accompagnata dai tassi d’interesse dei mutui quasi pari a zero che facilitano l’accesso ai finanziamenti bancari, andrà sicuramente ad alimentare un ulteriore effetto espansivo del mercato immobiliare.

Perché non approfittare delle condizioni favorevoli del momento per diventare proprietario di un immobile?

Potresti coronare il tuo sogno e acquistare la tua casa ideale, oppure investire in un immobile da mettere a reddito.

Ti lasciamo qualche link su cui puoi cliccare per avere dei consigli ed approfondire ciò che più ti interessa:

Qualunque sia il tuo progetto, lascia che sia un professionista del settore ad accompagnarti nella scelta e a guidarti nel percorso che ti porterà fino al rogito.

Così avrai al tuo fianco chi saprà consigliarti le soluzioni adatte alle tue esigenze in modo obiettivo e darti la certezza di realizzare un acquisto sicuro.

Per la tua casa a Empoli, cerca tra le nostre proposte e affidati allo Studio Immobiliare Serena!


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Troppo rumore? Soluzioni per migliorare il comfort acustico della tua casa.

proteggere la casa dai rumori

Vivi in una casa rumorosa? Se i rumori non possono essere completamente eliminati, almeno riduci la loro intensità seguendo i nostri consigli.

Dopo una pesante giornata di lavoro, finalmente a casa! Ora puoi staccare la spina, goderti la tua pace domestica e lasciare il mondo fuori… ma è davvero possibile se i rumori delle abitazioni vicine o del traffico varcano la soglia di casa insieme a te??

Forse pensiamo di essere così abituati a certi rumori di media intensità che crediamo di non farci più caso. In realtà abitare in un immobile con problematiche acustiche ha effetti negativi sulla salute; a lungo andare gli effetti del rumore si ripercuotono su:

  • sonno,
  • umore,
  • capacità di apprendimento a scuola dei bambini,
  • apparato cardiovascolare,
  • udito.

Il comfort in casa dunque passa anche attraverso un buon isolamento acustico, che può realizzarsi solo attraverso un insieme combinato di azioni finalizzate a limitare la diffusione dei suoni da una stanza all’altra.

Un consiglio potrebbe essere quello di disporre i mobili in modo “strategico”: collocare armadi o librerie nelle pareti in comune tra un appartamento e l’altro può, ad esempio, aiutare a bloccare la propagazione dei rumori.

proteggere la casa dai rumori

Rumore: per combatterlo, devi prima conoscerlo!

Per intervenire correttamente sul tuo immobile, devi innanzitutto individuare il tipo di inquinamento acustico cui è sottoposto e le sue principali fonti. Infatti i rumori non sono tutti uguali e possiamo distinguere tra:

  • rumori dall’esterno: come quelli del traffico;
  • rumori dall’interno: che si propagano per via aerea, come la TV ad alto volume;
  • rumori da impatto: causati da urti all’interno dell’edificio, tipo lo spostamento di sedie, la caduta di oggetti o il calpestio;
  • rumori da impianti e apparecchiature: dovuti a elettrodomestici, caldaie o impianti di ventilazione, scarichi, ascensori ecc.;
  • rumori da riverbero, ovvero la risonanza del suono su superfici lisce e dure, che si sente di più nelle parti vuote di un edificio, ad esempio nella tromba delle scale.

Non c’è una soluzione unica per tutti i tipi di rumore, quindi trattarli con lo stesso intervento è il primo errore da evitare.

Se abiti in un condominio per proteggere la tua casa dai rumori interni all’edificio:

Controlla la porta di ingresso: anche una piccola fessura lascia entrare i rumori esterni con estrema facilità.

Se è il caso di sostituire il vecchio portone, la nuova porta dovrà essere pesante e a tenuta stagna con battuta per la soglia e guarnizioni in gomma.

Isola le interpareti: una soluzione è insonorizzare il muro perimetrale confinante col vicino o col vano scale. Per fare questo puoi:

  • realizzare un armadio a muro lungo la parete in questione
  • costruire una doppia parete
  • isolare il pavimento applicando pavimenti flessibili in PVC, in gomma naturale o in sughero
  • diminuire la risonanza (o riverbero) stendendo spessi tappeti sul pavimento e applicando materiali fonoassorbenti alle pareti o al soffitto.

Ma attenzione: l’isolamento acustico deve essere pensato come un sistema, quindi per migliorare il comfort dell’intera abitazione spesso una controparete o un controsoffitto non bastano.

Infatti se le altre parti della casa sono deboli permettono al suono di trovare un’altra via (pavimenti-soffitti-altre pareti).

Invece per ridurre i rumori provenienti dall’esterno dell’edificio:

Controlla le finestre: se la tua casa si trova in una zona molto trafficata, non ci sono dubbi: per ridurre al minimo i rumori hai bisogno di finestre isolanti. Oltre al caldo e alle intemperie queste finestre saranno in grado di proteggerti anche dall’inquinamento acustico.

Isola il tetto: di solito per fare questo si procede alla posa nel sottotetto di un isolante spesso e resiliente in fibre minerali, come la lana di roccia o la lana di vetro, in associazione con un materiale denso (un pannello fonoassorbente).

Gli incentivi fiscali.

Lo Stato anche per il 2019 mette a disposizione incentivi fiscali per chi effettua lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su un immobile e tra gli interventi che possono beneficiare della detrazione c’è anche la “sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con modifica di materiale o tipologia di infisso”.

Quindi potrai recuperare buona parte delle spese sostenute per la sostituzione di porte, finestre, portoni blindati e per tutte le altre opere finalizzate al contenimento dell’inquinamento acustico.

Consulta il sito dell’Agenzia delle Entrate per conoscere tutti i dettagli e clicca qui per sapere di più sui Bonus casa prorogati dall’ultima Legge di Bilancio.

Continua a seguire il blog dello Studio Immobiliare Serena per scoprire altre soluzioni per migliorare la tua casa e, se vuoi maggiori informazioni, contattaci!

Saremo felici di aiutarti a risolvere ogni tuo dubbio!

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“Vado a vivere da solo”. La tua prima casa in affitto.

Prima o poi arriva per tutti il momento in cui si sente il desiderio di rendersi indipendenti: si tratta di un traguardo importante della nostra vita.

Oggi la maggior parte dei giovani che vuole lasciare la casa dei genitori tende a scegliere soluzioni in affitto piuttosto che acquistare un immobile. E senza dubbio prendere una casa in affitto è un buon banco di prova per testare la propria capacità di gestirsi in modo indipendente.

Come puoi capire se sei davvero pronto per andare a vivere in affitto? La casa che hai trovato è quella giusta per te? Ecco alcuni aspetti pratici su cui riflettere.

1.Quali garanzie puoi offrire?

Quando ti proponi come aspirante inquilino di un appartamento, il proprietario prima di concederti l’immobile in locazione vorrà sicuramente qualche informazione in più su di te e tu dovrai essere in grado di fornire idonee garanzie reddituali.

Se lavori, di solito resta la preferenza per chi ha un contratto a tempo indeterminato ma, dal momento che neanche il “posto fisso” rappresenta più una reale garanzia, basterà documentare in qualche modo la tua stabilità lavorativa.

Come garanzia potrai fornire copia delle ultime buste paga o della dichiarazione dei redditi.

Se sei uno studente, i tuoi genitori potranno fare da garanti.

2.Le condizioni dell’immobile.

Sei sicuro di aver trovato la casa che meglio risponde alle tue necessità?

Valuta la zona in cui si trova, la sua vicinanza con i luoghi che frequenti di più e valuta se è ben servita dal punto di vista dei mezzi e dei servizi.

Inoltre controlla che gli impianti siano a norma, valuta l’efficienza energetica dell’edificio, e che le condizioni dell’immobile ne garantiscano l’abitabilità.

3.Il deposito cauzionale.

Chiedere la cauzione all’inquilino alla firma del contratto è un diritto del padrone di casa.

Quindi preparati a versare una somma di importo variabile da una a tre mensilità (sapendo che la prassi di Empoli e comuni limitrofi è di 2 mensilità) che servirà se il proprietario dovrà coprire eventuali danni all’immobile da te provocati nel corso della locazione.

Se non ci sarà motivo di trattenerla, ti verrà restituita a fine contratto con gli interessi (almeno che ciò non sia esplicitamente escluso nel contratto che andrai a firmare).

4.Hai calcolato tutte le spese?

Oltre al canone d’affitto devi tenere conto del fatto che andando a vivere da solo dovrai sostenere varie spese. Perciò crea un piano spese per gestire le tue finanze e pianifica attentamente:

  • spese di affitto
  • utenze (elettricità, gas, acqua, rifiuti, ecc.)
  • spese condominiali o spese per i servizi comuni dell’edificio (se presenti)
  • trasporti
  • spesa alimentare.

5.Le clausole.

L’inserimento di clausole nel contratto di locazione è libera (completamente libera per i contratti di 4 anni più 4, e più limitata a favore dell’inquilino per quelli transitori e a canone agevolato), quindi controlla attentamente se ci sono condizioni specifiche, ad esempio legate al divieto di possedere animali in appartamento.

Non devi trascurare niente.

Per valutare ogni aspetto importante del tuo affitto affidati alla guida di un professionista del settore.

Lo Studio Immobiliare Serena sarà in grado di indicarti l’immobile più adatto a te e aiutarti a stipulare un contratto di locazione corretto.

Contattaci per una consulenza!


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Bonus Casa: ecco gli incentivi confermati per il 2019.

bonus casa 2019

Buone notizie per chi sta programmando lavori in casa! Le notizie circolate negli ultimi tempi lasciavano intravedere la possibilità di assistere alla forte riduzione delle percentuali di sconto previste per chi esegue dei lavori di ristrutturazione su un immobile. Invece i tagli (che avrebbero dovuto portare al 50% la detrazione per opere di efficientamento energetico e al 36% quella per le ristrutturazioni) non ci sono stati; il Bonus Casa è stato prorogato dalla Legge di Bilancio senza sostanziali cambiamenti per tutto il 2019.

Vediamo insieme quali interventi possono beneficiare del Bonus Casa 2019 e in che misura è possibile ottenere il rimborso dei costi sostenuti.

bonus casa 2019

Bonus Ristrutturazione.

La normativa sull’agevolazione fiscale per lavori di ristrutturazione prevede che fino al 31 dicembre 2019 si possa usufruire di un bonus del 50% per un tetto massimo di spesa di 96mila euro.

Tra i lavori ammessi a detrazione ci sono opere di manutenzione straordinaria, ricostruzione, risanamento conservativo o restauro di parti comuni di edifici residenziali o di singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale e sulle loro pertinenze.

L’incentivo è esteso anche a chi acquista immobili completamente ristrutturati da un’impresa e a chi realizza (o compra dal costruttore) nuovi box pertinenziali.

Se vuoi verificare in modo specifico quali lavori hanno diritto al bonus ristrutturazione, ti consigliamo di leggere questa Guida alle ristrutturazioni che l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul suo sito.

L’Ecobonus.

Guadagna un altro anno di vita anche l’Ecobonus, che consente di recuperare parte del denaro investito per ottimizzare la resa energetica della casa e ridurre gli sprechi. Il beneficio mantiene l’assetto attualmente in vigore, con le sue tariffe differenziate in base alla tipologia di intervento. Nel dettaglio, la percentuale di detrazione è del:

  • 50% per schermature solari, serramenti e infissi, impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione di classe A e a biomassa, anche per gli immobili degli Istituti autonomi per le case popolari;
  • 65% per il miglioramento della resa energetica dell’immobile tramite riqualificazioni generali, scaldacqua a pompa di calore, lavori di coibentazione, domotica, pannelli solari, installazione di caldaie a condensazione di classe A evolute.

Bonus mobili.

Confermato per il 2019 il Bonus mobili, che permetterà di avere una detrazione del 50% nel caso in cui si possano documentare le spese sostenute nell’anno 2019 per l’acquisto di arredamento e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+ (per i forni classe A). Condizione necessaria è che tali acquisti siano stati effettuati contestualmente a lavori di ristrutturazione.

La detrazione viene calcolata su un tetto massimo di spesa di 10mila euro per unità abitativa. Come prova della data di inizio dei lavori basteranno le eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, la comunicazione preventiva all’Asl (se obbligatoria), oppure, per lavori che non necessitano di comunicazioni, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (in base a quanto stabilito dall’art.47 del Dpr 445/2000).

Bonus Verde.

Il Bonus verde o Bonus giardini, inaugurato lo scorso anno, anche nel 2019 darà la possibilità di ottenere uno sconto del 36% sulla quota Irpef con tetto a 5mila euro per lavori di sistemazione del verde di giardini, terrazzi, balconi e giardini di interesse storico. Inoltre rientrano nelle spese detraibili i costi per la cura, ristrutturazione, irrigazione di aree verdi, ma anche quelli per spedizione, progettazione e manutenzione legati agli interventi.

Come fare richiesta per i Bonus Casa 2019?

Per beneficiare degli incentivi è indispensabile indicare nella dichiarazione dei redditi (da utilizzare il modello 730 o il modello Unico):

  • i dati catastali identificativi dell’immobile,
  • gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce il titolo di possesso

e conservare tutti i documenti che trovi indicati nel provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 2 novembre 2011.

Continua a seguire il blog dello Studio Immobiliare Serena per essere sempre al corrente di tutti gli aggiornamenti utili in fatto di casa e, se vuoi maggiori informazioni, contattaci!

Saremo felici di aiutarti a risolvere ogni tuo dubbio!

A presto con altre novità…


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.

 


 

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www.immobiliare-serena.it

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Compravendita: tutti i documenti necessari per vendere casa.

Per vendere casa rapidamente, è bene procurarsi innanzitutto i documenti necessari.
Lo Studio Immobiliare Serena ti spiega quale documentazione deve essere a corredo dell’immobile per una compravendita veloce e trasparente.

È consigliabile procurarsi i documenti necessari per vendere casa ancora prima di mettere il nostro immobile sul mercato. Infatti questi servono non solo nella fase finale della trattativa, ma anche per fare una corretta stima del valore dell’abitazione e dargli un prezzo adatto.

Ecco la documentazione richiesta per la compravendita immobiliare al momento in cui scriviamo.

  • L’APE, attestazione di prestazione energetica. Nel momento in cui si pubblicizza un immobile (da vendere o da affittare) su internet, giornali, affissioni o TV, gli annunci devono riportare obbligatoriamente l’indice di prestazione energetica (IPE) e la classe energetica, oltre all’Indice di prestazione energetica globale dell’edificio, chiamato IPEG. L’APE 2017 è obbligatoria per i trasferimenti di proprietà di un immobile e per la registrazione dei contratti di locazione presso l’Agenzia delle Entrate. Se non viene allegato alla documentazione si è soggetti ad una multa da 3.000 a 18.000 euro.
  • L’ATTO DI PROVENIENZA (atto notarile di compravendita stipulato davanti al notaio); è l’atto pubblico e formale di vendita redatto davanti ad un pubblico ufficiale che garantisca l’identità delle parti, la veridicità delle cose dichiarate e la validità dell’atto stesso. E’ essenziale per la vendita perché indica chi è il proprietario reale dell’immobile. Se nell’atto di provenienza si fa riferimento ad atti di obbligo, convenzioni comunali o di lottizzazione, si devono fornire anche questi.
  • COPIA DI DENUNCIA DI SUCCESSIONE, DI TESTAMENTO O DI ACCETTAZIONE DI EREDITA’ per gli immobili che provengono da donazione.
  • IL CERTIFICATO DI AGIBILITA’ O ABITABILITA’. Esso viene rilasciato dagli uffici comunali ed attesta la sussistenza ed il rispetto delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti secondo quanto è disposto dalla normativa vigente. Devono far parte della documentazione anche i certificati di conformità degli impianti per gli immobili che ne sono provvisti.
  • CONCESSIONI EDILIZIE o altri permessi alla costruzione.
  • LA VISURA CATASTALE; questa serve per ricavare dati catastali e rendita, necessaria per calcolare le imposte d’acquisto.
  • LA VISURA IPOTECARIA, utile a verificare e certificare che la casa non sia gravata da ipoteche, pignoramenti o decreti ingiuntivi. Si può richiedere questo documento gratuitamente online all’Agenzia delle Entrate.
  • LE PLANIMETRIE CATASTALI CONFORMI. La planimetria catastale non è altro che la piantina in scala dell’immobile che viene allegata come documentazione quando viene registrato al catasto. Se nel corso degli anni ci sono stati dei lavori che hanno modificato la planimetria iniziale senza che vi sia stato l’aggiornamento al catasto, l’atto di vendita è nullo. Deve esserci corrispondenza tra la planimetria catastale iniziale e lo stato dei luoghi attuale.
  • COPIA DEL CONTRATTO DI LOCAZIONE se l’immobile da vendere è locato.
  • REGOLAMENTO DI CONDOMINIO se esiste, tabelle millesimali, delibere e ultimi bilanci.
  • FOTOCOPIA DOCUMENTO DI IDENTITA’ E CODICE FISCALE DEL PROPRIETARIO.

Lo Studio Immobiliare Serena è a tua disposizione per qualsiasi chiarimento.


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.

 


 

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