Mutuo: le domande più frequenti di chi compra casa

Il mutuo è un prestito in denaro erogato da un istituto di credito e che viene richiesto per sopperire alla mancanza di una parte della somma necessaria per acquistare, costruire o ristrutturare un immobile.

In questo articolo ci occupiamo del mutuo ipotecario e rispondiamo in modo semplice ai dubbi più comuni di chi compra casa.

1. Chi può richiedere un mutuo?

A livello anagrafico l’aspirante mutuatario deve avere la maggiore età ed essere cittadino italiano o cittadino straniero con residenza in Italia.

Dal punto di vista economico, chi richiede un mutuo deve dimostrare alla banca di essere in grado di restituire la somma avuta in prestito tramite specifica documentazione.

2. Quali documenti presentare alla banca?

Il finanziamento viene concesso sulla base di precise valutazioni.

A seconda che il richiedente sia un libero professionista o un privato la documentazione da presentare alla banca varia.

Nello specifico i documenti richiesti possono cambiare anche in base all’istituto, ma in generale occorrono:

  • per lavoratori autonomi → le ultime dichiarazioni dei redditi, certificazione della Camera di Commercio, eventuale iscrizione all’albo;
  • per lavoratori dipendenti → dichiarazione del datore di lavoro che certifichi l’anzianità di servizio, ultima busta paga, copia del modello CUD (oppure modello 730 o modello Unico).

3. Come si restituisce il prestito?

Tramite il pagamento di rate composte da: quota capitale e quota interessi. Quest’ultima va a formare il compenso spettante alla banca che presta il capitale.

Il piano d’ammortamento più comune in Italia è quello a rate costanti (detto anche “francese”), in cui le due componenti seguono andamenti inversi: la quota interessi diminuisce via via che si pagano le rate e quella di capitale aumenta.

4. Tra quali tassi si può scegliere?

Esistono vari tipi di mutuo in base al tasso di interesse, che può essere:

  • FISSO: resta identico per tutta la durata del contratto;
  • VARIABILE: di base è più conveniente del fisso, ma a scadenze prestabilite può variare perché è legato alle oscillazioni di un parametro di riferimento stabilito su mercati monetari e finanziari;
  • MISTO: il tasso passa da fisso a variabile o viceversa in base alle condizioni stabilite da contratto.

5. In quanto tempo si restituisce il prestito?

Il mutuo ha durata variabile: in genere dai 5 ai 20 anni, ma alcune banche in condizioni particolari sono disposte a diluirlo in tempi ancora più lunghi.

Ovviamente più si allungano i tempi, più basso sarà l’importo delle rate ma maggiori gli interessi.

6.Qual è l’importo massimo finanziabile?

Si solito la banca concede un importo che non supera l’80% del valore del bene da acquistare.

A volte gli istituti di credito concedono mutui che vanno oltre questa percentuale, ma chiedendo maggiori garanzie e spesso applicando condizioni meno vantaggiose per il cliente.

7. Quali garanzie chiede la banca?

L’ipoteca è una garanzia reale. Viene costituita mediante l’iscrizione in pubblici registri e può colpire solo beni immobili.

In caso di insolvenza da parte del debitore, l’ipoteca attribuisce alla banca la possibilità di espropriare in via privilegiata i beni vincolati a garanzia del suo credito.

8. Quanto costa accendere un mutuo?

Quando si sottoscrive un mutuo, bisogna tenere conto anche di:

  • spese di istruttoria, ovvero il costo delle pratiche necessarie all’erogazione del mutuo, di cui normalmente la banca chiede il rimborso al cliente;
  • spese per la perizia tecnica immobiliare utile a valutare il bene da ipotecare;
  • spese notarili per il contratto di mutuo e l’iscrizione dell’ipoteca nei registri immobiliari;
  • imposta sostitutiva;
  • costo dell’assicurazione a copertura di danni sull’immobile.

Hai altri dubbi? Per maggiori informazioni lascia un commento o contatta lo Studio Immobiliare Serena: oltre ad assisterti in ogni fase del tuo acquisto immobiliare, sapremo consigliarti anche nella ricerca del mutuo, aiutandoti ad individuare il finanziamento più adatto a te.

Ti aspettiamo!


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.


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Bonus prima casa: cos’è, chi può richiederlo e quando si perdono i benefici.

Quando si deve acquistare una nuova casa, è essenziale tenere presente il budget che si ha a disposizione per effettuare l’investimento.

Per non correre il rischio di fare il passo più lungo della gamba, è bene chiarire che il prezzo dell’immobile, per quanto determinante, non è l’unica spesa da sostenere.

Infatti se ti stai preparando a comprare un immobile devi sapere che sarai tenuto a farti carico anche di altre spese legate alla compravendita, tra le quali le imposte sull’acquisto della casa.

La buona notizia è che in presenza di determinati requisiti è possibile usufruire di un regime fiscale agevolato che permette all’acquirente di risparmiare notevolmente.

Vediamo le caratteristiche del Bonus prima casa, chi può richiederlo e in quali circostanze si perdono i benefici.

 

Il Bonus prima casa è uno strumento pensato per aiutare tutti coloro che intendono acquistare un immobile residenziale da utilizzare come abitazione principale.

Valido sia per chi acquista da un privato, sia per chi acquista direttamente da un’impresa, questa agevolazione consiste in imposte ridotte rispetto all’ordinario e in regimi di IVA agevolata, con lo scopo di alleggerire il carico fiscale.

Nello specifico vediamo quanto si deve pagare:

COMPRANDO DA UN PRIVATO:

  • Imposta di registro pari al 2% della rendita catastale dell’immobile (generalmente molto più bassa rispetto al valore reale dell’immobile), anziché al 9% previsto dal regime fiscale ordinario.
  • Imposta ipotecaria: 50 euro.
  • Imposta catastale: 50 euro.

COMPRANDO DALL’IMPRESA (compravendita soggetta a IVA):

  • IVA con aliquota ridotta al 4% (anziché al 10% previsto nel regime ordinario).
  • Imposta di registro: 200 euro.
  • Imposta ipotecaria: 200 euro.
  • Imposta catastale: 200 euro.

È evidente che le imposte da pagare quando si compra una casa variano a seconda che il venditore sia un privato o l’impresa costruttrice, ma di certo in entrambe le situazioni il Bonus prima casa garantisce un notevole risparmio all’acquirente, data l’entità delle cifre sulle quali si va ad applicare la percentuale di sconto.

Chi ha diritto all’agevolazione prima casa?

Come abbiamo detto, il Bonus prima casa è riservato a chi intende acquistare quella che diventerà la sua dimora principale; perciò non è applicabile a seconde o terze case e i requisiti fondamentali per avere accesso al regime fiscale agevolato per l’acquirente sono:

  • non risultare già titolare di un altro immobile comprato senza il Bonus prima casa e ubicato nello stesso Comune, nemmeno se in comunione con il coniuge;
  • non essere già proprietario di un’altra abitazione comprata con le agevolazioni prima casa; in questo caso il compratore può usufruire del Bonus solo dichiarando nell’atto di vendita che si impegnerà a vendere il vecchio immobile entro 12 mesi dal rogito.

Anche l’immobile deve soddisfare alcuni requisiti, ovvero:

  • deve trovarsi nel Comune in cui il proprietario ha (o intende stabilire) la residenza, o lavora. Se l’acquirente risiede in un Comune diverso, ha 18 mesi di tempo dal rogito per trasferire la residenza nel nuovo Comune;
  • non deve essere classificato come immobile di lusso, pertanto non può appartenere alle categorie catastali: A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville), A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).

Per ottenere le agevolazioni fiscali sarà sufficiente dichiarare al notaio che rogita l’atto di vendita di essere in possesso dei requisiti per fare richiesta. Il notaio stesso calcolerà le imposte agevolate.

I benefici spettano anche per l’acquisto delle pertinenze, classificate o classificabili nelle categorie catastali:

  • C/2 (magazzini e locali di deposito);
  • C/6 (per esempio rimesse e autorimesse);
  • C/7 (tettoie chiuse o aperte);

limitatamente ad una pertinenza per ciascuna categoria.

Quando si perdono i benefici?

Come si legge nella Guida dell’Agenzia delle Entrate, le agevolazioni ottenute quando si acquista un’abitazione con i benefici prima casa possono essere perse se:
  • le dichiarazioni previste dalla legge nell’atto di acquisto sono false;
  • l’abitazione viene venduta o donata prima che siano trascorsi 5 anni dalla data di acquisto, a meno che, entro un anno, non si riacquisti un altro immobile, anche a titolo gratuito, da adibire in tempi “ragionevoli” a propria abitazione principale. Il requisito del riacquisto non è soddisfatto quando si stipula, entro l’anno dalla vendita del primo immobile, soltanto un compromesso, poiché con questo tipo di contratto non si trasferisce il bene;
  • non si sposta la residenza nel comune in cui si trova l’immobile entro 18 mesi dall’acquisto;
  • entro l’anno dall’acquisto del nuovo immobile non viene venduto quello già posseduto, acquistato con le agevolazioni prima casa.

Una volta decaduto dai benefici, il proprietario è tenuto a versare le imposte “risparmiate”, gli interessi e una sanzione del 30% delle imposte stesse.

Hai bisogno di altre informazioni per l’acquisto della tua casa? Esprimi i tuoi dubbi in un commento alla fine di questo articolo. Lo Studio Serena Immobiliare sarà felice di risponderti!

In alternativa, contattaci e affidati alla nostra competenza per completare con successo il tuo percorso di acquisto.


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.


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Quale casa sognano i millennial?

Nuove abitudini e nuovi modi di vivere gli spazi domestici: come è cambiata l’idea di casa negli ultimi anni?

La casa ideale dei millennial, fra sostenibilità e comfort.

 

Chi sono i millennial?

I millennial sono tutti i giovani nati tra gli anni ’80 e il 2000 e rappresentano l’ultima generazione del XX secolo.

Sono gli appartenenti alla cosiddetta Generazione Y e la loro esistenza è segnata dal fatto di aver vissuto la rivoluzione digitale e la più grande crisi economica che si sia verificata dagli anni ’30.

Questi fattori incidono sul loro modo di vivere, di fare acquisti, di socializzare.

Infatti i millennial acquistano low cost e soprattutto online, aspettano l’happy hour, usano i canali social, spesso si dedicano all’homeworking, sperimentano il cohousing, seguono (o sono loro stessi) youtuber e fashion blogger… anche l’incredibile quantità di forestierismi che è entrata a far parte del nostro linguaggio negli ultimi anni è un altro segno del fatto che i cambiamenti in atto sono davvero tanti!

Qualunque attività dei millennial non può prescindere da un collegamento Internet.

La rete è la soluzione per:

  1. risolvere le esigenze quotidiane nel momento stesso in cui si manifestano
  2. lavorare
  3. intrattersi ed essere sempre aggiornati sulle proprie passioni e sui propri interessi
  4. tenersi informati e imparare cose nuove in tempo reale.

In pratica, i millennial sono non soltanto la prima generazione della storia che in età adulta sa usare e conosce con dimestichezza il digitale, ma che non può farne a meno!

Tutto questo si ripercuote, inevitabilmente, anche sul modo di abitare e sulle scelte legate alla casa.

Nei giorni scorsi Doxa ha presentato a Milano i risultati dell’edizione 2019 dell’Osservatorio sugli Italiani e la Casa.

Dai dati è emerso che per i millennial la casa è un vero e proprio laboratorio dove sperimentare di tutto e lo spazio domestico è vissuto come specchio delle loro passioni.

Internet è la finestra sul mondo esterno, che permette di avere tutto ciò che si desidera a portata di click: il digitale abbatte i confini tra lo spazio abitativo e il resto del mondo, per cui la tecnologia gioca un ruolo quasi fisiologico.

Un occhio di riguardo per le scelte sostenibili.

Il nuovo modo di intendere la qualità della vita e del proprio abitare è caratterizzato dalla volontà di vedere riflessi i propri principi circa la sostenibilità anche nelle scelte abitative.

I millennial sanno che un immobile efficiente dal punto di vista energetico comporta un beneficio sia economico sia a livello ambientale, perciò la loro casa ideale è a basso consumo, ma anche smart, cioè intelligente, ovvero predisposta alla tecnologia per programmare con semplicità ogni attività: dagli elettrodomestici in alta classe energetica all’impianto di riscaldamento, tutto deve essere programmabile e gestibile a distanza, oltre che permettere di monitorare consumi.

Casa e comodità.

Cambia anche il concetto di comfort abitativo per la generazione digitale: a farne le spese è il soggiorno.

L’immagine della famiglia radunata in salotto sul divano a guardare la TV sembra ormai appartenere al passato: è la cucina la grande protagonista, vero luogo di aggregazione e di trasmissione di valori.

Qui si concentra la maggior parte delle attività, si socializza, si accolgono gli ospiti e si raduna la famiglia, in uno spazio funzionale da attrezzare con elettrodomestici efficienti e di ultima generazione.

Quindi, più che ad un ampio soggiorno, nella scelta della loro nuova casa i millennial puntano ad una bella cucina luminosa e danno importanza alla presenza di stanze di appoggio nelle quali possono concentrarsi sul proprio lavoro e dedicarsi alle passioni, e di stanze di servizio: spazi versatili come lavanderie, ripostigli e piccole dispense diventano indispensabili per tenere in ordine.

La parola chiave? FUNZIONALITÀ!

Tu come sogni la tua prossima casa? Raccontacelo in un commento!

E se hai intenzione di cominciare a cercarla, avere al tuo fianco un professionista sarà certamente di grande aiuto: contatta lo Studio Serena Immobiliare o vieni a trovarci in Agenzia in Piazza Don Minzoni 28 a Empoli (FI).

Ascolteremo le tue esigenze e ti proporremo solo soluzioni adatte, fino alla realizzazione del tuo sogno!

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Acquisto casa in costruzione: la novità 2019 per il contratto preliminare.

Un’importante novità per chi compra una casa in costruzione! Scoprila nel nostro articolo.

In passato ci siamo già occupati delle  tutele riservate a chi acquista un immobile in costruzione (puoi leggere il nostro approfondimento cliccando qui); in questo articolo vogliamo parlare della novità 2019 in materia, introdotta con il decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14.

Quando si fa riferimento a compravendite di “immobili da costruire”, si tratta di contratti che hanno come oggetto il trasferimento di edifici per la cui costruzione sia stato richiesto il permesso di costruire e che siano ancora da edificare oppure la cui costruzione non sia ancora stata ultimata.

Questo delicato ambito, disciplinato dal decreto legislativo 122 del 20 giugno 2005, vedrà quindi delle importanti innovazioni introdotte dal D.Lgs. 14/2019.

In particolare, la legge attualmente vigente consente di stipulare il contratto preliminare di vendita (cioè il compromesso)«ed ogni altro contratto […] comunque diretto al successivo acquisto in capo a una persona fisica della proprietà» di un immobile da costruire anche nella forma della scrittura privata non autenticata.

Il decreto va a modificare la norma, stabilendo che questi contratti «devono essere stipulati per atto pubblico o per scrittura privata autenticata». In altre parole, il contratto preliminare di vendita per immobili in costruzione dovrà essere effettuato dal notaio.

Le nuove norme divengono applicabili ai contratti relativi a immobili da costruire per i quali il titolo abilitativo edilizio sia stato richiesto o presentato dopo il 16 marzo 2019.

Per chi non rispetta questo obbligo la legge non prevede al momento una sanzione specifica, quindi sarà eventualmente da applicare la disposizione generale dell’articolo 1418 del Codice Civile, per il quale «il contratto è nullo quando è contrario a norme imperative» e sono nulli gli atti stipulati in una forma diversa da quella prescritta dalla legge.

Questa disposizione va quindi ad aggiungersi alle altre in materia, rappresentando un’ulteriore garanzia a tutela dell’acquirente.


Per maggiori informazioni, ti invitiamo a contattarci!

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Casa nuova o da ristrutturare? Consigli per scegliere quello che fa per te.

casa nuova o da ristrutturare

Quando si decide di comprare casa ci si prepara ad affrontare un periodo importante per la propria vita: quello della ricerca e della scelta dell’abitazione giusta. Quando prendi in considerazione un immobile per l’acquisto ci sono delle essenziali verifiche da fare; ma, ancora prima di arrivare a questo, sicuramente già si avverte il carico emotivo che una scelta simile comporta.

La prima cosa da fare è stabilire la zona in cui vivere negli anni a venire e la tipologia di immobile.

Qui nasce il dilemma: è meglio orientarsi su un immobile nuovo o da ristrutturare? Non c’è una risposta giusta o sbagliata, la scelta è davvero soggettiva e legata a vari fattori, non solo economici.

Quindi avventuriamoci insieme tra i vari pro e i contro che caratterizzano ciascuna di queste due possibilità, in modo che si possa poi tirare le somme per capire quale soluzione ti si addice di più!

casa nuova o da ristrutturare

La casa nuova.

Acquistare una nuova costruzione può essere la scelta giusta per chi non ama gestire situazioni che presentano diverse incognite. Comprando direttamente dal costruttore potrai vedere la realizzazione della tua casa e renderti conto dei vari aspetti che la caratterizzano, con la possibilità di scegliere personalmente i materiali da utilizzare per rivestimenti, porte e infissi. L’impresa ha sicuramente un capitolato di base delle finiture da proporti, ma tu puoi comunque optare per soluzioni extra-capitolato (ovviamente il prezzo varia in base ai prodotti che scegli). Una volta fatto questo, penserà a tutto la ditta di costruzioni e tu eviterai così di dover dedicare del tempo a seguire i lavori.

Inoltre scegliendo un immobile di nuova costruzione avrai la garanzia di avere una casa realizzata nel rispetto delle più moderne normative in materia di tenuta sismica ed efficienza energetica, molto più restrittive rispetto al passato. Quindi la casa sarà a basso impatto energetico e ambientale, garantito da certificazione energetica in classe A o B e grazie a tecniche di costruzione, tecnologie e materiali all’avanguardia, sicuramente diventerai proprietario di un’abitazione bella e tecnologica.

Inoltre l’acquisto su progetto ti permetterà di fare delle modifiche a tuo piacimento. Non potrai stravolgere il disegno, ma i cambiamenti che desideri renderanno la casa modellata sulle tue esigenze. A questo proposito possiamo dire che uno degli elementi a sfavore per chi sceglie il nuovo è la presenza di ambienti che, per quanto sicuramente disposti in modo funzionale, solitamente sono più piccoli rispetto a quelli offerti da una casa datata.

Si sa, le case di un tempo erano più generose in fatto di mq, soprattutto negli ambienti della zona giorno.

Altro svantaggio da non sottovalutare per chi acquista una casa di nuova costruzione è il prezzo, che supera l’usato del 10-25%. Ciò è dovuto anche al fatto che l’offerta è generalmente più limitata.

Infine, se il tuo sogno è comprare un’abitazione nuova ma ti intimorisce il pensiero di investire cifre importanti per una proprietà che concretamente ancora “non esiste” se non su progetto, o è in fase di costruzione, niente paura: la legge ha approntato una serie di cautele nei confronti dei rischi che possono presentarsi fino alla stipula del rogito, soprattutto rispetto al fallimento del costruttore. Troverai tutte le informazioni utili su questo argomento nel nostro articolo “Casa in costruzione: quali sono le tutele per chi acquista”.

La casa da ristrutturare.

Comprare una casa da ristrutturare è una scelta ideale per chi è particolarmente creativo, e soprattutto ha tanta voglia di trasformare gli spazi a sua disposizione affinché rispecchino il suo gusto.

Il prezzo di acquisto, come dicevamo, è decisamente più basso rispetto al nuovo e i vantaggi economici non finiscono qui. Infatti grazie al bonus ristrutturazione puoi recuperare in 10 anni il 50% delle spese effettuate per i lavori fino ad un massimo risparmio di 96.000 euro. Inoltre le imposte d’acquisto dovute sono più basse, come puoi verificare nella Guida per l’acquisto della casa dell’Agenzia delle Entrate.

Poi c’è da considerare che nella maggior parte dei casi le abitazioni costruite decenni fa sono caratterizzate da volumi differenti: stanze più ampie, soffiti più alti, spazi che ormai sono scomparsi. Tutto questo, una volta rimodernato in base al tuo gusto, ti farà scoprire veramente un modo tutto nuovo di vivere la casa.

Per intraprendere una ristrutturazione occorre tempo… ma anche una buona dose di pazienza e tanto entusiasmo, perché quando si lavora su case datate, c’è il rischio che da un momento all’altro salti fuori qualche pecca non preventivata. Per tutelarti in questo senso, prima dell’acquisto puoi comunque avvalerti della consulenza di un geometra o un architetto.

Alcuni potrebbero vivere questa esperienza come un vero incubo, con l’ansia che i lavori si possano prolungare più a lungo del previsto; se pensi di non avere l’indole giusta per affrontare serenamente una ristrutturazione impegnativa, questo tipo di immobile non fa per te. Meglio orientarsi su una casa nuova o comunque in buono stato.

Allora? Cosa hai scelto? Casa nuova o da ristrutturare? Faccelo sapere lasciandoci un commento!

P.S.: Hai bisogno di altre informazioni per chiarirti le idee? Per la tranquillità della tua ricerca, avere al tuo fianco un professionista sarà certamente di grande aiuto: da anni lo Studio Serena Immobiliare lavora nella zona di Empoli offrendo i migliori servizi immobiliari per garantire il buon esito delle operazioni immobiliari dei suoi clienti. Contattaci o vieni a trovarci in Agenzia in Piazza Don Minzoni 28 a Empoli (FI).

Ascolteremo le tue esigenze e ti proporremo solo soluzioni adatte, fino alla realizzazione del tuo sogno!

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Affitti a canone concordato in aumento: quali vantaggi offre questo contratto?

Dati recenti dicono che a livello nazionale il contratto di locazione più utilizzato nel 2018 resta quello a canone libero da 4 anni + 4 (52,3%), seguito dai contratti a canone concordato (27,8%), che sono in aumento costante negli ultimi anni.

Quali sono le caratteristiche del contratto di affitto a canone concordato? Quali vantaggi offre a proprietario e inquilino?

Oltre al classico contratto di affitto in cui il canone è liberamente stabilito dall’accordo tra proprietario e inquilino e la durata è fissata dalla legge, la normativa italiana prevede la possibilità di stipulare contratti di locazione per immobili ad uso abitativo a canone concordato.

Si tratta di un tipo di contratto possibile in ogni comune italiano, caratterizzato da una durata di 3 anni + 2 (cioè durata triennale con possibilità di rinnovo per altri due anni) e da un canone determinato non dalla libera volontà delle parti, ma sulla base di precisi accordi territoriali tra le associazioni di proprietari e inquilini.

In pratica, non si può scegliere l’importo dell’affitto mensile, che dovrà rispettare specifiche regole.

Quindi per stipulare un contratto a canone concordato dovrai verificare quale sia l’accordo territoriale vigente nel territorio in cui è situato l’immobile da locare, che potrai scaricare dal sito istituzionale del tuo comune.

Qui troverai il modello di contratto da utilizzare e le indicazioni su come calcolare il canone.

Una volta stipulato, il contratto dovrà essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni.

Quali vantaggi offre la locazione a canone concordato?

Per il proprietario di casa i vantaggi fiscali riguardano:

  1. Chi sceglie di optare per la cedolare secca applicherà sull’intero canone annuo percepito l’aliquota del 10%, anziché quella del 21%.
  2. Chi sceglie di NON optare per la cedolare secca l’ammontare da dichiarare (ai fini dell’imponibile Irpef) è ridotto al 66,5% rispetto all’85% previsto per il trattamento non concordato e non cedolare secca;
  3. L’imposta di registrazione del contratto (se si è scelto di NON optare per la cedolare secca) con l’aliquota ridotta all’1,4% all’anno (calcolata sul valore annuale del canone) rispetto al 2% ordinario;
  4. La riduzione dell’aliquota Imu e Tasi pari al 25%: se il comune di riferimento prevede ad esempio un’aliquota pari al 6 per mille, il proprietario che ha in corso un contratto di affitto a canone concordato pagherà sulla base di un’aliquota del 4,5 per mille (6 per mille meno il 25%).

 

Invece per l’inquilino:

  1. Il canone concordato è vantaggioso innanzitutto perché inferiore rispetto a quello che avrebbe dovuto pagare stipulando un contratto a canone libero.
  2. Il testo del contratto di locazione non potrà contenere clausole diverse da quelle previste dal decreto ministeriale, mettendo così al riparo l’inquilino da possibili pattuizioni per lui svantaggiose.
  3. Inoltre c’è un vantaggio fiscale riferito alla fascia di soggetti con basso reddito, che possono usufruire di detrazioni fiscali sulla dichiarazione dei redditi. L’importo di tali detrazioni possono essere pari a:
    • 495,80 euro con un reddito al di sotto di 15.493,71 euro;
    • 247,90 euro se il reddito complessivamente non supera 30.987,41 euro.

 

Tuttavia per stipulare un contratto a canone concordato è necessario rispettare tutta una serie di precisi requisiti di legge, pena la decadenza dai suddetti benefici fiscali (e anche dalla cedolare secca!). Per questo, per sicurezza, è sempre meglio rivolgersi ad un agente immobiliare professionista, esperto di affitti, che sappia consigliarvi al meglio e assistervi nella stipula dei contratti a canone concordato.

Per avere maggiori informazioni e scegliere il contratto di locazione migliore per te, affidati alla guida di un professionista del settore. Lo Studio Immobiliare Serena ti aiuterà a stipulare un contratto di locazione corretto.

Se sei un proprietario, contattaci per una consulenza!

Se sei un inquilino, consulta le nostre numerose proposte di affitto!


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Andamento del mercato immobiliare: le previsioni per il 2019.

Il 2018 si è concluso con un rinnovato interesse per l’investimento nel mattone da parte delle famiglie italiane; tuttavia i prezzi in discesa rivelano che il mercato immobiliare non gode ancora di piena salute. Ecco cosa ci attende nei prossimi mesi.

Si può affermare che il 2018 sia stato un anno di ripresa per il mercato immobiliare italiano, dato il lento ma costante aumento del numero di immobili compravenduti nell’arco dei 12 mesi da poco trascorsi.

La convenienza dei mutui, con i tassi più bassi che mai (sia per il fisso sia per il variabile), ha di certo contribuito ad incoraggiare chi era intimorito all’idea di lanciarsi in un’operazione importante ed economicamente impegnativa come l’acquisto di un immobile; ed ecco che nel 2018 la crescita delle compravendite ha registrato un +5% rispetto all’anno precedente, per un totale di oltre 570mila passaggi di proprietà.

La casa di proprietà attira soprattutto nei centri di grandi e medie città (con Milano, Firenze, Napoli e Bologna in testa), ma anche in provincia la domanda si fa sempre più dinamica.

Nonostante la richiesta sia vivace e i tempi medi di vendita di un immobile si stiano accorciando, la ripresa del settore immobiliare nel nostro Paese non può dirsi completa: i prezzi delle case sono ancora in discesa.

I dati Istat relativi alle compravendite concluse nell’ultimo trimestre 2018 rivelano che i prezzi degli immobili hanno subìto in media un calo del 22,9% rispetto al 2010 e proseguono il loro trend negativo con un ulteriore -1% rispetto al trimestre luglio-agosto-settembre 2018.

Questa tendenza al ribasso si afferma soprattutto nel Sud Italia ed è un fenomeno che riguarda in particolare edifici già esistenti: i prezzi delle nuove costruzioni vedono invece un aumento dello 0,2%, passando dal +1,2% del secondo trimestre 2018 al +1,4% del terzo trimestre.

Le case aumentano di valore anche nelle città dove la richiesta è più fitta.

Mercato immobiliare: le previsioni per il 2019.

Per il 2019 si prevede che le famiglie interessate all’acquisto di una nuova abitazione continueranno ad aumentare; sulla scia dell’andamento tenuto nel 2018 si attende una crescita media del numero delle compravendite del 9% circa.

Dal punto di vista dei prezzi il 2019 sarà all’insegna della stabilità: infatti nei prossimi mesi probabilmente assisteremo alla progressiva stabilizzazione dei prezzi degli immobili (che si attendeva per il 2018) nelle zone di provincia e nelle città che adesso stanno ancora vivendo il calo delle quotazioni immobiliari.

I tassi di interesse dei mutui resteranno ai minimi ancora per un po’ e la loro convenienza, unita ai prezzi che per ora stentano a risalire, sicuramente attirerà chi desidera comprare una prima casa, ma non solo. Anche molti investitori coglieranno l’occasione per acquistare una seconda casa da mettere a reddito, specialmente in quelle città che per flussi turistici, studenteschi e di lavoratori fuori sede sono sempre molto interessanti in termini di rendimenti.

Per chi ha intenzione di comprare casa, il 2019 si presenta come un anno ricco di opportunità. Basta saperle cogliere…

Per muoversi in modo sicuro nel mondo immobiliare e orientarsi nell’offerta è indispensabile l’aiuto di chi può mettere la sua esperienza a disposizione per la realizzazione del tuo progetto.

Stai pensando di fare il grande passo e comprare casa? Il modo migliore per riconoscere l’immobile che fa per te è seguire chi conosce il mercato immobiliare e saprà consigliarti le soluzioni adatte alle tue esigenze in modo obiettivo e professionale.

Per la tua nuova casa nella zona di Empoli scegli la competenza dello Studio Serena Immobiliare: grazie alla sua esperienza e alla sua conoscenza del territorio potrai affrontare i vari passi della tua compravendita con la certezza di avere al tuo fianco un professionista in grado di aiutarti ed assisterti in ogni fase, fino alla realizzazione del tuo progetto.

Contattaci subito e iniziamo a pianificare insieme la ricerca della tua nuova casa!

A presto con un nuovo articolo…


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
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L’assemblea può proibirti di fare lavori nel tuo appartamento?

Se vivi in un condominio e decidi di fare dei lavori di ristrutturazione al tuo appartamento l’assemblea può vietarti di effettuare le modifiche che desideri?

Comunicazione dei lavori.

In base all’art.1122 del Codice Civile:

[…] il condomino non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio.
In ogni caso è data preventiva notizia all’amministratore che ne riferisce all’assemblea.

Quindi sei tenuto a dare comunicazione dei lavori in anticipo all’amministratore di condominio che, a sua volta, informa l’assemblea.

L’amministratore va solo informato, ma non deve concedere alcuna autorizzazione condominiale.

Inoltre la comunicazione pare non essere obbligatoria se l’intervento che devi effettuare nella tua proprietà esclusiva non arreca alcun danno all’edificio, alle sue parti comuni e agli altri appartamenti.

Ad esempio la sostituzione degli infissi, la realizzazione di un cartongesso dentro l’appartamento o la sostituzione delle mattonelle del bagno sono lavori che non necessitano di una comunicazione preventiva.

Questa serve invece se intervieni sulle tubazioni, opera che potrebbe provocare un potenziale pregiudizio all’appartamento sottostante.Quando è necessaria, l’informazione da dare all’amministratore deve essere il più possibile specifica e dettagliata.

Orari dei lavori.

I lavori di ristrutturazione del tuo appartamento di certo per gli altri inquilini comporteranno qualche fastidio dovuto al rumore e magari anche qualche problema legato alla sporcizia che potrebbe essere trasportata sul pianerottolo o all’interno dell’androne.

La legge stabilisce che il rumore non deve superare la normale tollerabilità, ma è naturale che la ristrutturazione superi facilmente questa soglia.

Tuttavia nessuno potrà impedirti di fare dei lavori in casa solo perché rumorosi.

Nel rispetto degli altri condomini rispetta il riposo delle persone cercando di disturbare il meno possibile.

Se il regolamento di condominio non contiene l’indicazione degli orari in cui non è possibile fare rumore, evita le tradizionali ore di sonno, ossia dalle 19 alle 7,30 di mattina e il primo pomeriggio dopo pranzo.

Autorizzazione condominiale.

L’assemblea non può opporsi ai lavori e può decidere solo sulle questioni inerenti ai beni comuni, ma se tali beni si trovano all’interno di singole unità immobiliari l’assemblea condominiale può adottare una delibera con cui vieti le opere nella proprietà esclusiva del singolo condomino.

Ciò vuol dire che se i lavori che intendi fare vanno ad interessare elementi strutturali come una trave portante o un pilastro, l’assemblea condominiale può adottare una delibera con cui vieterà le opere nella tua proprietà esclusiva in quanto suscettibili di compromettere decoro, stabilità o sicurezza dell’edificio (art.1122 e art.1117 quater del Codice Civile).

Tutto questo è stato stabilito di recente con chiarezza con la sentenza 7/2019 dal Tribunale di Milano, che ha respinto la domanda di un condomino che ha impugnato una delibera che vietava la rimozione di un pilastro sito all’interno del suo appartamento.

Il Tribunale ha accertato mediante consulenza tecnica che il pilastro aveva funzione strutturale e che la rimozione avrebbe potuto compromettere la stabilità dell’edificio, quindi ha affermato che l’assemblea condominiale può vietare tali opere.

Il regolamento condominiale.

In certi casi il regolamento condominiale può contenere divieti o altri limiti all’uso delle proprietà esclusive che però, per essere vincolanti, devono indicare espressamente l’attività vietata.

Inoltre affinché questi limiti all’uso della proprietà privata dei singoli condomini siano efficaci è necessario che il regolamento sia stato approvato all’unanimità con votazione in assemblea di tutti i condomini o con l’accettazione del regolamento all’atto dell’acquisto del singolo appartamento da parte dei vari proprietari.

Continua a seguire il blog dello Studio Immobiliare Serena per avere altre informazioni utili per la tua casa e se vuoi saperne di più contattaci!

Saremo felici di aiutarti a risolvere ogni tuo dubbio!

A presto con un nuovo articolo!


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.

 


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Mercato immobiliare in crescita: i dati Istat.

cresce il mercato immobiliare

Il mercato immobiliare italiano è sempre più vivace. Ecco i dati Istat sulle compravendite.

cresce il mercato immobiliare

Secondo i dati comunicati dall’Istat il mattone avrebbe recuperato i livelli di nove anni fa: l’indice delle compravendite registra un’accelerazione della crescita del mercato immobiliare che, a livello nazionale, raggiunge i valori medi del 2010.

L’Istituto di statistica, che misura l’andamento sulla base delle convenzioni notarili sottoscritte, ha rilevato che le compravendite sono aumentate del 4,7% lo scorso anno rispetto al 2017 e, se si considera solo l’ultimo trimestre, l’incremento è stato del 7,6%, il livello più elevato degli ultimi due anni.

A fine 2018 la crescita trimestrale ha fatto segnare anche un +3,6% per i mutui.

L’espansione riguarda sia il settore abitativo, che rappresenta quasi il 94% delle transazioni, sia quello economico e interessa tutto il territorio nazionale, ma non in modo omogeneo.

Il mercato è molto vitale specialmente nelle Isole (+10,1%), nel Nord-est (+9,9%) al Centro (+9,7%) e nelle regioni del Nord Ovest (+7,4%). Invece al Sud la ripresa è più contenuta (+2,8%).

A trainare il mattone suscitando l’interesse di chi cerca una prima casa o un’occasione di investimento sono le città metropolitane (+8,1) più che i piccoli centri, dove comunque si registra in media un +7,6%.

Bene anche le vendite a fini commerciali, positive in tutto il Paese, specialmente nelle regioni del Nord-ovest (+5,7%), del Nord-est (+5,1%) e in quelle del Centro (+4,8%).

Tutto questo è indicativo del fatto che molte famiglie stanno approfittando della contrazione dei prezzi (che rispetto ai livelli del 2007 sono calati in media del 35%) per acquistare una nuova abitazione e che tanti privati comprano immobili come forma di investimento alternativo.

Probabilmente i valori immobiliari resteranno stabili e convenienti anche nei prossimi mesi. Questa situazione, accompagnata dai tassi d’interesse dei mutui quasi pari a zero che facilitano l’accesso ai finanziamenti bancari, andrà sicuramente ad alimentare un ulteriore effetto espansivo del mercato immobiliare.

Perché non approfittare delle condizioni favorevoli del momento per diventare proprietario di un immobile?

Potresti coronare il tuo sogno e acquistare la tua casa ideale, oppure investire in un immobile da mettere a reddito.

Ti lasciamo qualche link su cui puoi cliccare per avere dei consigli ed approfondire ciò che più ti interessa:

Qualunque sia il tuo progetto, lascia che sia un professionista del settore ad accompagnarti nella scelta e a guidarti nel percorso che ti porterà fino al rogito.

Così avrai al tuo fianco chi saprà consigliarti le soluzioni adatte alle tue esigenze in modo obiettivo e darti la certezza di realizzare un acquisto sicuro.

Per la tua casa a Empoli, cerca tra le nostre proposte e affidati allo Studio Immobiliare Serena!


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.

 


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Troppo rumore? Soluzioni per migliorare il comfort acustico della tua casa.

proteggere la casa dai rumori

Vivi in una casa rumorosa? Se i rumori non possono essere completamente eliminati, almeno riduci la loro intensità seguendo i nostri consigli.

Dopo una pesante giornata di lavoro, finalmente a casa! Ora puoi staccare la spina, goderti la tua pace domestica e lasciare il mondo fuori… ma è davvero possibile se i rumori delle abitazioni vicine o del traffico varcano la soglia di casa insieme a te??

Forse pensiamo di essere così abituati a certi rumori di media intensità che crediamo di non farci più caso. In realtà abitare in un immobile con problematiche acustiche ha effetti negativi sulla salute; a lungo andare gli effetti del rumore si ripercuotono su:

  • sonno,
  • umore,
  • capacità di apprendimento a scuola dei bambini,
  • apparato cardiovascolare,
  • udito.

Il comfort in casa dunque passa anche attraverso un buon isolamento acustico, che può realizzarsi solo attraverso un insieme combinato di azioni finalizzate a limitare la diffusione dei suoni da una stanza all’altra.

Un consiglio potrebbe essere quello di disporre i mobili in modo “strategico”: collocare armadi o librerie nelle pareti in comune tra un appartamento e l’altro può, ad esempio, aiutare a bloccare la propagazione dei rumori.

proteggere la casa dai rumori

Rumore: per combatterlo, devi prima conoscerlo!

Per intervenire correttamente sul tuo immobile, devi innanzitutto individuare il tipo di inquinamento acustico cui è sottoposto e le sue principali fonti. Infatti i rumori non sono tutti uguali e possiamo distinguere tra:

  • rumori dall’esterno: come quelli del traffico;
  • rumori dall’interno: che si propagano per via aerea, come la TV ad alto volume;
  • rumori da impatto: causati da urti all’interno dell’edificio, tipo lo spostamento di sedie, la caduta di oggetti o il calpestio;
  • rumori da impianti e apparecchiature: dovuti a elettrodomestici, caldaie o impianti di ventilazione, scarichi, ascensori ecc.;
  • rumori da riverbero, ovvero la risonanza del suono su superfici lisce e dure, che si sente di più nelle parti vuote di un edificio, ad esempio nella tromba delle scale.

Non c’è una soluzione unica per tutti i tipi di rumore, quindi trattarli con lo stesso intervento è il primo errore da evitare.

Se abiti in un condominio per proteggere la tua casa dai rumori interni all’edificio:

Controlla la porta di ingresso: anche una piccola fessura lascia entrare i rumori esterni con estrema facilità.

Se è il caso di sostituire il vecchio portone, la nuova porta dovrà essere pesante e a tenuta stagna con battuta per la soglia e guarnizioni in gomma.

Isola le interpareti: una soluzione è insonorizzare il muro perimetrale confinante col vicino o col vano scale. Per fare questo puoi:

  • realizzare un armadio a muro lungo la parete in questione
  • costruire una doppia parete
  • isolare il pavimento applicando pavimenti flessibili in PVC, in gomma naturale o in sughero
  • diminuire la risonanza (o riverbero) stendendo spessi tappeti sul pavimento e applicando materiali fonoassorbenti alle pareti o al soffitto.

Ma attenzione: l’isolamento acustico deve essere pensato come un sistema, quindi per migliorare il comfort dell’intera abitazione spesso una controparete o un controsoffitto non bastano.

Infatti se le altre parti della casa sono deboli permettono al suono di trovare un’altra via (pavimenti-soffitti-altre pareti).

Invece per ridurre i rumori provenienti dall’esterno dell’edificio:

Controlla le finestre: se la tua casa si trova in una zona molto trafficata, non ci sono dubbi: per ridurre al minimo i rumori hai bisogno di finestre isolanti. Oltre al caldo e alle intemperie queste finestre saranno in grado di proteggerti anche dall’inquinamento acustico.

Isola il tetto: di solito per fare questo si procede alla posa nel sottotetto di un isolante spesso e resiliente in fibre minerali, come la lana di roccia o la lana di vetro, in associazione con un materiale denso (un pannello fonoassorbente).

Gli incentivi fiscali.

Lo Stato anche per il 2019 mette a disposizione incentivi fiscali per chi effettua lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su un immobile e tra gli interventi che possono beneficiare della detrazione c’è anche la “sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con modifica di materiale o tipologia di infisso”.

Quindi potrai recuperare buona parte delle spese sostenute per la sostituzione di porte, finestre, portoni blindati e per tutte le altre opere finalizzate al contenimento dell’inquinamento acustico.

Consulta il sito dell’Agenzia delle Entrate per conoscere tutti i dettagli e clicca qui per sapere di più sui Bonus casa prorogati dall’ultima Legge di Bilancio.

Continua a seguire il blog dello Studio Immobiliare Serena per scoprire altre soluzioni per migliorare la tua casa e, se vuoi maggiori informazioni, contattaci!

Saremo felici di aiutarti a risolvere ogni tuo dubbio!

A presto con un nuovo articolo!


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