Investire nel mattone: tutto ciò che c’è da sapere

L’investimento immobiliare: buona redditività e basso rischio.

Il tipico investimento immobiliare prevede di acquistare un immobile, da mettere in affitto per qualche anno, per poi rivenderlo nuovamente (andando quando possibile a consolidare una plusvalenza rispetto al prezzo di acquisto originale). Esso rappresenta anche un’alternativa valida per chi vuole diversificare il rischio.

A differenza degli investimenti finanziari, quello nel mattone è un investimento più trasparente e certamente più comprensibile, anche ai non addetti al settore.

Quali sono i parametri da considerare per un buon investimento immobiliare?

Scegli l’ubicazione giusta
Una posizione strategica vicino ai principali servizi darà maggiore stabilità e maggiore redditività al tuo investimento. Studia le caratteristiche della zona e chiediti se col tempo essa acquisterà valore o meno; scegliere bene la zona ti permetterà di rivendere meglio l’immobile, quando sarà il momento di farlo. Chiediti chi vive nella zona scelta: il tipo di quartiere incide sul tipo di inquilini che potrai trovare per il tuo appartamento.

 

Calcola il rendimento dell’investimento
Calcolare da subito tutti i possibili costi dell’operazione è la base per poter valutare la redditività dell’investimento.

  • Calcola tutti i costi accessori all’acquisto (tasse, spese notarili, spese di agenzia, spese tecniche, costi di un eventuale mutuo, ecc.).
  • Calcola tutti i costi necessari per mettere in affitto l’immobile (pulizia, imbiancatura, arredamento, homestaging, ecc.).
  • Cerca di avere una stima accurata del canone di locazione a cui potrà essere affittato il tuo immobile.
  • Calcola le tasse che dovrai pagare sul reddito derivante dall’affitto e prevedi anche un accantonamento regolare per le future spese di manutenzione.

A questo punto potrai determinare con precisione la redditività del capitale che hai scelto di investire e confrontarla con le altre forme di investimento a tua disposizione, per scegliere la più vantaggiosa.

 

Acquistare un immobile già locato è una buona idea?
Acquistare un immobile già locato può essere una buona scelta. È importante però capire perché l’immobile è in vendita: forse non è redditizio? Verifica poi che l’inquilino sia regolare nei pagamenti e lo sia sempre stato in passato, chiedendo di visionare tutta la relativa documentazione (sia per il pagamento del canone che per il pagamento del condominio). Leggi con cura il contratto di affitto, nel quale dovrai subentrare dopo l’acquisto.

 

Consigli utili per scegliere l’appartamento giusto

  • Spesso gli appartamenti di piccola metratura sono i più facili e i più convenienti da affittare.
  • Non stai acquistando la casa dei tuoi sogni, ma un appartamento che dovrà produrre un reddito. I criteri della scelta potranno essere diversi.
  • Puoi anche valutare di acquistare un immobile da ristrutturare o da rammodernare; è un buon modo per fare ottimi affari!
  • Accerta con precisione le spese di manutenzione (ordinarie o straordinarie) che sono necessarie.
  • Se si tratta di un immobile in condominio, verifica le spese condominiali: se troppo alte, potrebbero incidere indirettamente sul canone di locazione che potrai chiedere.
  • Assicurati che non ci siano spese fisse importanti (es. riscaldamento centralizzato): sono spese che saranno a carico tuo, qualora l’appartamento resti sfitto per un periodo di tempo.

Come vedi, uno dei vantaggi di “investire nel mattone” è che ogni passaggio è chiaro e comprensibile. In ogni momento avrai sempre il controllo della situazione e potrai valutare con facilità l’andamento del tuo investimento.
Questo però non significa che fare l’investimento giusto sia semplice.

Per questo rivolgiti ad un agente immobiliare professionista, meglio se con una comprovata esperienza nel settore degli affitti. Avrà la competenza e l’esperienza sul campo necessarie per consigliarti al meglio.


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.


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La crisi non ferma gli imprenditori

Capannone

Ecco un’altra storia che ci piace raccontare.

All’affitto di questo capannone (oltre 3.000 mq, su due livelli, con ampio piazzale) ci lavoravamo da settimane e, sinceramente, temevamo che il coronavirus avrebbe fatto saltare tutto. Ma anche stavolta, proprio come è avvenuto per la villetta di Giuliano e per il negozio di Ilaria, siamo stati smentiti.

Capannone

Certo, sono serviti giorni di riflessione e un surplus di trattative…
Certo, il proprietario del capannone ha dovuto fare qualche concessione in più e l’imprenditore ha dovuto prendere il coraggio con le proverbiali quattro mani…
… però oggi quel affare è concluso! 

In un paio di mesi, un’importante struttura industriale della nostra città tornerà a essere di nuovo produttiva, con i suoi trenta dipendenti e con un’importante ricaduta economica sul nostro territorio. Tutto questo grazie a un “semplice” contratto fra due imprenditori, che hanno scelto di non fermarsi nonostante l’emergenza, permettendo così a tante altre persone di guardare con rinnovato ottimismo al futuro.  

 

Credo che questa storia mi abbia insegnato una cosa:

se tutti ci crediamo e se tutti diamo il nostro contributo col massimo dell’impegno, allora la nostra città andrà avanti.

 

Ora è il momento di RESTARE A CASA.
Ma ora è anche il momento di sviluppare la consapevolezza che l’entità dei danni economici causati da questo virus dipenderà innanzitutto dalla nostra capacità di reagire.
Dalla nostra capacità di ripartire (quando sarà arrivato il momento di farlo).

Lo Studio Immobiliare Serena c’è.

 

(Il real estate al tempo del coronavirus #7)


LEGGI TUTTI GLI ALTRI ARTICOLI DEDICATI ALL’EMERGENZA CORONAVIRUS!

“Il real estate ai tempi del coronavirus”: un ciclo di articoli per affrontare insieme l’emergenza!

 


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Coranavirus: “Il bonus affitti per i negozi”

Continuano gli approfondimenti dello Studio Immobiliare Serena sugli aiuti al mondo dell’immobiliare per far fronte all’emergenza Coronavirus.

Dopo aver esaminato come sospendere il mutuo e come recedere da un contratto di locazione, oggi ci soffermiamo sulle agevolazione prevista per le locazioni commerciali: “il Il bonus affitti per negozi e botteghe”.

Diciamolo subito, però: NON è prevista alcuna sospensione dei canoni.

Il Decreto “Cura Italia” prevede però un credito di imposta del 60% a favore dei conduttori di negozi e botteghe.
Esaminiamolo insieme!

In cosa consiste il “bonus affitti per negozi e botteghe”?  

Sostanzialmente il 60% dell’affitto del mese di Marzo 2020 lo paga lo Stato, anche se indirettamente, tramite compensazione. 

 

Chi ne ha diritto?

  • Solo per imprenditori, sono quindi esclusi, ad esempio, i professionisti;
  • Solo se sono fra coloro che sono stati costretti a sospendere le loro attività per via dello stato di emergenza sanitaria
  • Solo per locazioni relative a immobili accatastati nella categoria catastale C/1 (negozi e botteghe). Sono qui esclusi abitazioni, uffici, laboratori artigianali; magazzini, capannoni. 
  • Solo per chi ha pagato al proprietario il 100% del canone di Marzo 2020 (e che quindi sia sostanzialmente in pari con i pagamenti dei canoni). Così specifica L’Agenzia delle entrate nella circolare n. 8/E del 3 aprile 2020.

 

Per quanti mesi?

Al momento in cui scrivo (05/04/20) il bonus è previsto SOLO per il mese di Marzo 2020.

 

Come si ottiene il bonus?

  • Questo risparmio si concretizza attraverso la compensazione dell’importo nel modello F24, 
  • in una o più occasioni, 
  • A questo scopo è stato istituito il codice tributo: “6914” denominato “Credito d’imposta canoni di locazione botteghe e negozi – articolo 65 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 al punto 3.2

 

L’art. 65 del Decreto “Cura Italia”:
“1. Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse  all’emergenza  epidemiologica da  COVID-19,  ai   soggetti   esercenti   attivita’   d’impresa   e’ riconosciuto, per l’anno 2020, un credito d’imposta nella misura  del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1.
2. Il credito d’imposta non si applica alle attivita’ di  cui  agli allegati 1 e 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei  ministri 11 marzo 2020 ed e’ utilizzabile, esclusivamente, in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
3. Agli oneri derivanti dal presente articolo si provvede ai  sensi dell’articolo 126.”

 

La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 8/E del 3 aprile 2020, punto 3.2
RISPOSTA: L’agevolazione in esame ha la finalità di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica nei confronti dei soggetti esercitanti attività d’impresa nell’ambito della quale risulta condotto in locazione un immobile in categoria catastale C/1. Ancorché la disposizione si riferisca, genericamente, al 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione, la stessa ha la finalità di ristorare il soggetto dal costo sostenuto costituito dal predetto canone, sicché in coerenza con tale finalità il predetto credito maturerà a seguito dell’avvenuto pagamento del canone medesimo.

Bonus affitti

 

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Potrebbe anche essere un’opportunità!

Opportunità. Crisi.

Scritta in cinese la parola crisi è composta di due caratteri.
Uno rappresenta il pericolo e l’altro rappresenta l’opportunità.
John F. Kennedy (Indianapolis, 12 Aprile 1959)

Opportunità. Crisi.

Pe quanto può sembrare impossibile,questa crisi sarà anche un’opportunità per alcune categoria di acquirenti:

1) PER GLI ACQUIRENTI IN CERCA DI UN INVESTIMENTO:
I dati ufficiali (così come riportati da Il Sole 24 Ore) parlano chiaro: “Piazza Affari, in poche settimane, ha perso fino al 30-40% della sua capitalizzazione, recuperando poi pochi punti, ma in un contesto di altissima volatilità che non lascia spazio a previsioni nel breve termine. Non solo mercati in picchiata, ma montagne russe anche per il petrolio, le cui quotazioni continuano a scendere perdendo, dal 1° gennaio 2020, oltre l’80% del proprio valore.”

La casa è tradizionalmente il bene rifugio per eccellenza (tanto più in Italia). Ora, con i prezzi tornati a valori normali dopo la bolla degli anni precedenti e con un mercato delle locazioni ormai solido, chi è pronto ad investire potrà fare sicuramente ottimi affari nei mesi che verranno.

Non tutte le case però proteggeranno allo stesso modo il vostro investimento e la consulenza di un agente immobiliare professionista si rivelerà imprescindibile per capire su quali immobili investire al meglio.

 

2) PER GLI ACQUIRENTI IN CERCA DELLA LORO PRIMA CASA:
Per chi è ancora in cerca della propria casa, il momento è destinato a rivelarsi perfino più propizio.

Innanzitutto perché il costo dei mutui non è mai stato così basso nella storia del nostro Paese.
Basti pensare che (con l’indice Eurirs a -0,08% nel mese di Marzo 2020) in taluni casi un mutuo a tasso fisso può rivelarsi perfino più conveniente di un mutuo a tasso variabile. Detto in poche parole: mutui trentennali anche sotto l’1%!!!

Ma non è finita qui.
È ancora attiva la garanzia CONSAP che consente alla giovani coppie di vedersi finanziato fino al 100% del costo d’acquisto di un immobile!
Un buon agente immobiliare saprà agevolare il vostro accesso al credito e guidarvi nella (bellissima) scelta della vostra prima casa. 

(Il real estate ai tempi del Coronavirus #5)

 

“In una crisi, sii conscio del pericolo, ma riconosci l’opportunità.”
Richard Nixon

 


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Una bella storia ai tempi del Coronavirus.

Una bella storia ai tempi del Coronavirus
Perché i sogni si possono realizzare anche nelle difficoltà!

Non dobbiamo assolutamente perdere le occasioni che ci si presentano, nemmeno di questi tempi.

Per questo vi racconterò la storia di Ilaria, una giovanissima imprenditrice, che si è rivolta a noi per realizzare il suo progetto di aprire una seconda attività in Empoli.
Trovare il fondo giusto ha richiesto del tempo, ma ci siamo riusciti alla grande. Quello che abbiamo individuato insieme è un fondo piccolo, ma in una delle migliori posizioni di Empoli. Adesso sarà anche un po’ anonimo, ma lei ha già mille idee su come trasformarlo e renderlo davvero speciale.

Quando tutto sembrava concluso, ecco che è arrivato… il virus.

Ilaria però non si è fatta spaventare: sa che il mondo non finirà qui e insieme abbiamo costruito la soluzione giusta per portare a conclusione l’affitto. Ilaria ha bloccato subito il fondo, riservandosi però la facoltà di scegliere quando far iniziare la locazione, da qui ad Ottobre.
In questo modo il sogno di Ilaria si è realizzato.
Certo la proprietaria perderà (forse) qualche canone di locazione, ma in cambio ha la certezza di aver affittato e di averlo fatto ad un’ottima conduttrice.

Non fermiamoci: anche da casa i sogni si possono realizzare, perfino di questi tempi.

(Il real estate ai tempi del Coronavirus #4)


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Affitti a canone concordato in aumento: quali vantaggi offre questo contratto?

Dati recenti dicono che a livello nazionale il contratto di locazione più utilizzato nel 2018 resta quello a canone libero da 4 anni + 4 (52,3%), seguito dai contratti a canone concordato (27,8%), che sono in aumento costante negli ultimi anni.

Quali sono le caratteristiche del contratto di affitto a canone concordato? Quali vantaggi offre a proprietario e inquilino?

Oltre al classico contratto di affitto in cui il canone è liberamente stabilito dall’accordo tra proprietario e inquilino e la durata è fissata dalla legge, la normativa italiana prevede la possibilità di stipulare contratti di locazione per immobili ad uso abitativo a canone concordato.

Si tratta di un tipo di contratto possibile in ogni comune italiano, caratterizzato da una durata di 3 anni + 2 (cioè durata triennale con possibilità di rinnovo per altri due anni) e da un canone determinato non dalla libera volontà delle parti, ma sulla base di precisi accordi territoriali tra le associazioni di proprietari e inquilini.

In pratica, non si può scegliere l’importo dell’affitto mensile, che dovrà rispettare specifiche regole.

Quindi per stipulare un contratto a canone concordato dovrai verificare quale sia l’accordo territoriale vigente nel territorio in cui è situato l’immobile da locare, che potrai scaricare dal sito istituzionale del tuo comune.

Qui troverai il modello di contratto da utilizzare e le indicazioni su come calcolare il canone.

Una volta stipulato, il contratto dovrà essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni.

Quali vantaggi offre la locazione a canone concordato?

Per il proprietario di casa i vantaggi fiscali riguardano:

  1. Chi sceglie di optare per la cedolare secca applicherà sull’intero canone annuo percepito l’aliquota del 10%, anziché quella del 21%.
  2. Chi sceglie di NON optare per la cedolare secca l’ammontare da dichiarare (ai fini dell’imponibile Irpef) è ridotto al 66,5% rispetto all’85% previsto per il trattamento non concordato e non cedolare secca;
  3. L’imposta di registrazione del contratto (se si è scelto di NON optare per la cedolare secca) con l’aliquota ridotta all’1,4% all’anno (calcolata sul valore annuale del canone) rispetto al 2% ordinario;
  4. La riduzione dell’aliquota Imu e Tasi pari al 25%: se il comune di riferimento prevede ad esempio un’aliquota pari al 6 per mille, il proprietario che ha in corso un contratto di affitto a canone concordato pagherà sulla base di un’aliquota del 4,5 per mille (6 per mille meno il 25%).

 

Invece per l’inquilino:

  1. Il canone concordato è vantaggioso innanzitutto perché inferiore rispetto a quello che avrebbe dovuto pagare stipulando un contratto a canone libero.
  2. Il testo del contratto di locazione non potrà contenere clausole diverse da quelle previste dal decreto ministeriale, mettendo così al riparo l’inquilino da possibili pattuizioni per lui svantaggiose.
  3. Inoltre c’è un vantaggio fiscale riferito alla fascia di soggetti con basso reddito, che possono usufruire di detrazioni fiscali sulla dichiarazione dei redditi. L’importo di tali detrazioni possono essere pari a:
    • 495,80 euro con un reddito al di sotto di 15.493,71 euro;
    • 247,90 euro se il reddito complessivamente non supera 30.987,41 euro.

 

Tuttavia per stipulare un contratto a canone concordato è necessario rispettare tutta una serie di precisi requisiti di legge, pena la decadenza dai suddetti benefici fiscali (e anche dalla cedolare secca!). Per questo, per sicurezza, è sempre meglio rivolgersi ad un agente immobiliare professionista, esperto di affitti, che sappia consigliarvi al meglio e assistervi nella stipula dei contratti a canone concordato.

Per avere maggiori informazioni e scegliere il contratto di locazione migliore per te, affidati alla guida di un professionista del settore. Lo Studio Immobiliare Serena ti aiuterà a stipulare un contratto di locazione corretto.

Se sei un proprietario, contattaci per una consulenza!

Se sei un inquilino, consulta le nostre numerose proposte di affitto!


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Andamento del mercato immobiliare: le previsioni per il 2019.

Il 2018 si è concluso con un rinnovato interesse per l’investimento nel mattone da parte delle famiglie italiane; tuttavia i prezzi in discesa rivelano che il mercato immobiliare non gode ancora di piena salute. Ecco cosa ci attende nei prossimi mesi.

Si può affermare che il 2018 sia stato un anno di ripresa per il mercato immobiliare italiano, dato il lento ma costante aumento del numero di immobili compravenduti nell’arco dei 12 mesi da poco trascorsi.

La convenienza dei mutui, con i tassi più bassi che mai (sia per il fisso sia per il variabile), ha di certo contribuito ad incoraggiare chi era intimorito all’idea di lanciarsi in un’operazione importante ed economicamente impegnativa come l’acquisto di un immobile; ed ecco che nel 2018 la crescita delle compravendite ha registrato un +5% rispetto all’anno precedente, per un totale di oltre 570mila passaggi di proprietà.

La casa di proprietà attira soprattutto nei centri di grandi e medie città (con Milano, Firenze, Napoli e Bologna in testa), ma anche in provincia la domanda si fa sempre più dinamica.

Nonostante la richiesta sia vivace e i tempi medi di vendita di un immobile si stiano accorciando, la ripresa del settore immobiliare nel nostro Paese non può dirsi completa: i prezzi delle case sono ancora in discesa.

I dati Istat relativi alle compravendite concluse nell’ultimo trimestre 2018 rivelano che i prezzi degli immobili hanno subìto in media un calo del 22,9% rispetto al 2010 e proseguono il loro trend negativo con un ulteriore -1% rispetto al trimestre luglio-agosto-settembre 2018.

Questa tendenza al ribasso si afferma soprattutto nel Sud Italia ed è un fenomeno che riguarda in particolare edifici già esistenti: i prezzi delle nuove costruzioni vedono invece un aumento dello 0,2%, passando dal +1,2% del secondo trimestre 2018 al +1,4% del terzo trimestre.

Le case aumentano di valore anche nelle città dove la richiesta è più fitta.

Mercato immobiliare: le previsioni per il 2019.

Per il 2019 si prevede che le famiglie interessate all’acquisto di una nuova abitazione continueranno ad aumentare; sulla scia dell’andamento tenuto nel 2018 si attende una crescita media del numero delle compravendite del 9% circa.

Dal punto di vista dei prezzi il 2019 sarà all’insegna della stabilità: infatti nei prossimi mesi probabilmente assisteremo alla progressiva stabilizzazione dei prezzi degli immobili (che si attendeva per il 2018) nelle zone di provincia e nelle città che adesso stanno ancora vivendo il calo delle quotazioni immobiliari.

I tassi di interesse dei mutui resteranno ai minimi ancora per un po’ e la loro convenienza, unita ai prezzi che per ora stentano a risalire, sicuramente attirerà chi desidera comprare una prima casa, ma non solo. Anche molti investitori coglieranno l’occasione per acquistare una seconda casa da mettere a reddito, specialmente in quelle città che per flussi turistici, studenteschi e di lavoratori fuori sede sono sempre molto interessanti in termini di rendimenti.

Per chi ha intenzione di comprare casa, il 2019 si presenta come un anno ricco di opportunità. Basta saperle cogliere…

Per muoversi in modo sicuro nel mondo immobiliare e orientarsi nell’offerta è indispensabile l’aiuto di chi può mettere la sua esperienza a disposizione per la realizzazione del tuo progetto.

Stai pensando di fare il grande passo e comprare casa? Il modo migliore per riconoscere l’immobile che fa per te è seguire chi conosce il mercato immobiliare e saprà consigliarti le soluzioni adatte alle tue esigenze in modo obiettivo e professionale.

Per la tua nuova casa nella zona di Empoli scegli la competenza dello Studio Serena Immobiliare: grazie alla sua esperienza e alla sua conoscenza del territorio potrai affrontare i vari passi della tua compravendita con la certezza di avere al tuo fianco un professionista in grado di aiutarti ed assisterti in ogni fase, fino alla realizzazione del tuo progetto.

Contattaci subito e iniziamo a pianificare insieme la ricerca della tua nuova casa!

A presto con un nuovo articolo…


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Mercato immobiliare in crescita: i dati Istat.

cresce il mercato immobiliare

Il mercato immobiliare italiano è sempre più vivace. Ecco i dati Istat sulle compravendite.

cresce il mercato immobiliare

Secondo i dati comunicati dall’Istat il mattone avrebbe recuperato i livelli di nove anni fa: l’indice delle compravendite registra un’accelerazione della crescita del mercato immobiliare che, a livello nazionale, raggiunge i valori medi del 2010.

L’Istituto di statistica, che misura l’andamento sulla base delle convenzioni notarili sottoscritte, ha rilevato che le compravendite sono aumentate del 4,7% lo scorso anno rispetto al 2017 e, se si considera solo l’ultimo trimestre, l’incremento è stato del 7,6%, il livello più elevato degli ultimi due anni.

A fine 2018 la crescita trimestrale ha fatto segnare anche un +3,6% per i mutui.

L’espansione riguarda sia il settore abitativo, che rappresenta quasi il 94% delle transazioni, sia quello economico e interessa tutto il territorio nazionale, ma non in modo omogeneo.

Il mercato è molto vitale specialmente nelle Isole (+10,1%), nel Nord-est (+9,9%) al Centro (+9,7%) e nelle regioni del Nord Ovest (+7,4%). Invece al Sud la ripresa è più contenuta (+2,8%).

A trainare il mattone suscitando l’interesse di chi cerca una prima casa o un’occasione di investimento sono le città metropolitane (+8,1) più che i piccoli centri, dove comunque si registra in media un +7,6%.

Bene anche le vendite a fini commerciali, positive in tutto il Paese, specialmente nelle regioni del Nord-ovest (+5,7%), del Nord-est (+5,1%) e in quelle del Centro (+4,8%).

Tutto questo è indicativo del fatto che molte famiglie stanno approfittando della contrazione dei prezzi (che rispetto ai livelli del 2007 sono calati in media del 35%) per acquistare una nuova abitazione e che tanti privati comprano immobili come forma di investimento alternativo.

Probabilmente i valori immobiliari resteranno stabili e convenienti anche nei prossimi mesi. Questa situazione, accompagnata dai tassi d’interesse dei mutui quasi pari a zero che facilitano l’accesso ai finanziamenti bancari, andrà sicuramente ad alimentare un ulteriore effetto espansivo del mercato immobiliare.

Perché non approfittare delle condizioni favorevoli del momento per diventare proprietario di un immobile?

Potresti coronare il tuo sogno e acquistare la tua casa ideale, oppure investire in un immobile da mettere a reddito.

Ti lasciamo qualche link su cui puoi cliccare per avere dei consigli ed approfondire ciò che più ti interessa:

Qualunque sia il tuo progetto, lascia che sia un professionista del settore ad accompagnarti nella scelta e a guidarti nel percorso che ti porterà fino al rogito.

Così avrai al tuo fianco chi saprà consigliarti le soluzioni adatte alle tue esigenze in modo obiettivo e darti la certezza di realizzare un acquisto sicuro.

Per la tua casa a Empoli, cerca tra le nostre proposte e affidati allo Studio Immobiliare Serena!


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Compravendita: tutti i documenti necessari per vendere casa.

Per vendere casa rapidamente, è bene procurarsi innanzitutto i documenti necessari.
Lo Studio Immobiliare Serena ti spiega quale documentazione deve essere a corredo dell’immobile per una compravendita veloce e trasparente.

È consigliabile procurarsi i documenti necessari per vendere casa ancora prima di mettere il nostro immobile sul mercato. Infatti questi servono non solo nella fase finale della trattativa, ma anche per fare una corretta stima del valore dell’abitazione e dargli un prezzo adatto.

Ecco la documentazione richiesta per la compravendita immobiliare al momento in cui scriviamo.

  • L’APE, attestazione di prestazione energetica. Nel momento in cui si pubblicizza un immobile (da vendere o da affittare) su internet, giornali, affissioni o TV, gli annunci devono riportare obbligatoriamente l’indice di prestazione energetica (IPE) e la classe energetica, oltre all’Indice di prestazione energetica globale dell’edificio, chiamato IPEG. L’APE 2017 è obbligatoria per i trasferimenti di proprietà di un immobile e per la registrazione dei contratti di locazione presso l’Agenzia delle Entrate. Se non viene allegato alla documentazione si è soggetti ad una multa da 3.000 a 18.000 euro.
  • L’ATTO DI PROVENIENZA (atto notarile di compravendita stipulato davanti al notaio); è l’atto pubblico e formale di vendita redatto davanti ad un pubblico ufficiale che garantisca l’identità delle parti, la veridicità delle cose dichiarate e la validità dell’atto stesso. E’ essenziale per la vendita perché indica chi è il proprietario reale dell’immobile. Se nell’atto di provenienza si fa riferimento ad atti di obbligo, convenzioni comunali o di lottizzazione, si devono fornire anche questi.
  • COPIA DI DENUNCIA DI SUCCESSIONE, DI TESTAMENTO O DI ACCETTAZIONE DI EREDITA’ per gli immobili che provengono da donazione.
  • IL CERTIFICATO DI AGIBILITA’ O ABITABILITA’. Esso viene rilasciato dagli uffici comunali ed attesta la sussistenza ed il rispetto delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti secondo quanto è disposto dalla normativa vigente. Devono far parte della documentazione anche i certificati di conformità degli impianti per gli immobili che ne sono provvisti.
  • CONCESSIONI EDILIZIE o altri permessi alla costruzione.
  • LA VISURA CATASTALE; questa serve per ricavare dati catastali e rendita, necessaria per calcolare le imposte d’acquisto.
  • LA VISURA IPOTECARIA, utile a verificare e certificare che la casa non sia gravata da ipoteche, pignoramenti o decreti ingiuntivi. Si può richiedere questo documento gratuitamente online all’Agenzia delle Entrate.
  • LE PLANIMETRIE CATASTALI CONFORMI. La planimetria catastale non è altro che la piantina in scala dell’immobile che viene allegata come documentazione quando viene registrato al catasto. Se nel corso degli anni ci sono stati dei lavori che hanno modificato la planimetria iniziale senza che vi sia stato l’aggiornamento al catasto, l’atto di vendita è nullo. Deve esserci corrispondenza tra la planimetria catastale iniziale e lo stato dei luoghi attuale.
  • COPIA DEL CONTRATTO DI LOCAZIONE se l’immobile da vendere è locato.
  • REGOLAMENTO DI CONDOMINIO se esiste, tabelle millesimali, delibere e ultimi bilanci.
  • FOTOCOPIA DOCUMENTO DI IDENTITA’ E CODICE FISCALE DEL PROPRIETARIO.

Lo Studio Immobiliare Serena è a tua disposizione per qualsiasi chiarimento.


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Conformità, certificazioni, regolamenti. Le responsabilità di chi vende casa.

Chi vende un immobile è tenuto a certificare lo stato dello stesso, ed è responsabile di eventuali vizi taciuti in mala fede. Scoprite i principali obblighi e responsabilità del venditore.

 

Chi vende casa deve garantire che il bene sia esente da vizi tali da compromettere l’uso a cui è destinata.Dunque, quando il proprietario si trova nella condizione di reperire tutta la documentazione necessaria per la vendita, deve provvedere a fare adeguate verifiche.

  • VERIFICHE SULLA CONFORMITA’ URBANISTICA, CATASTALE con lo stato di fatto dell’immobile. Queste verifiche servono per accertare che il bene corrisponda a quanto risulta dalle concessioni e dalle autorizzazioni  successive rilasciate dal Comune. Se emergono delle difformità il proprietario è tenuto a sanare quanto dovuto, prima della vendita.
  • CERTIFICAZIONI IMPIANTI. E’ responsabilità del venditore – proprietario verificare se gli impianti sono stati o meno adeguati alle più recenti norme di sicurezza, recuperando le relative certificazioni di conformità. In caso contrario è necessario che il proprietario dichiari in tutta sincerità all’agente immobiliare e all’acquirente che gli impianti non sono a norma, oppure non hanno certificazioni.
  • CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEL BENE IMMOBILE. La legge prevede l’obbligo di informare l’acquirente o il locatario riguardo la prestazione energetica dell’immobile. Perciò i venditori o i locatori che intendono vendere o locare il proprio bene sono tenuti a dotarlo dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE). L’obbligo decade per alcuni tipi di immobile, ovvero: gli edifici adibiti a luoghi di culto; i fabbricati agricoli non adibiti a residenza; qualsiasi manufatto che non può essere riconducibile alla definizione di “edificio”; i fabbricati allo stato di “scheletro strutturale”; i fabbricati “al rustico”; i fabbricati isolati con una superficie utile inferiore ai 50 mq; i fabbricati di servizio e non destinati a permanenza prolungata di persone; i fabbricati adibiti a garage, autorimesse, depositi auto, ecc.; i ruderi; i fabbricati industriali e artigianali che vengono riscaldati per esigenze particolari (serre); manufatti “marginali” come legnaie, portici, ecc.
  • OPERE CONDOMINIALI STRAORDINARIE. Se prima dell’atto di compravendita sono state deliberate opere straordinarie, il venditore deve farsene carico (salvo diverso accordo tra le parti). Ovviamente è tenuto a comunicare all’acquirente e all’agente immobiliare le opere in previsione.
  • REGOLAMENTO DI CONDOMINIO. Rientra tra le responsabilità del venditore informare l’acquirente direttamente o tramite l’amministratore condominiale dell’esistenza di un regolamento.

Cosa succede se il venditore ha in mala fede taciuto la presenza di vizi?

In questo caso il compratore può chiedere la risoluzione del contratto di vendita, oppure una riduzione del prezzo.
E’ fondamentale che la denuncia dei vizi sia fatta entro 8 giorni dalla scoperta, e comunque non oltre un anno dall’acquisto.

Per chi acquista un immobile di nuova costruzione, esiste invece una garanzia sui vizi occulti non rilevabili al momento dell’acquisto, che dura due anni. I problemi devono essere denunciati al costruttore entro 60 giorni dalla scoperta.

Infine, la responsabilità del costruttore rispetto alle strutture portanti dell’edificio è decennale e la denuncia deve essere fatta entro un anno dalla scoperta.


Mi chiamo Diego Calugi, ho 38 anni, e sono un agente immobiliare.
Gestisco lo Studio Immobiliare Serena insieme a Iride Tacconi ed ho una passione sincera per questo bellissimo lavoro e per tutto ciò che ruota intorno al mondo della casa.

 


 

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www.immobiliare-serena.it

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